Anche il Cda di Delmi – holding controllata al 51% da A2A , che raggruppa i soci italiani di Edison – ha dato il via libera definitivo alla ripresa dei negoziati con EdF sul riassetto di Foro Buonaparte, partendo dal pre-accordo siglato nel marzo scorso.
“Abbiamo deliberato all’unanimità sulla proseguzione dell’opzione di marzo”. È quanto ha riferito Franco Baiguera, presidente di Delmi, al termine del Cda sul dossier Edison che si è tenuto oggi. I soci italiani di Edison hanno quindi trovato un’intesa sull’ipotesi di ripartire dallo spacchettamento di Edipower.
Edison è attualmente controllata al 61% da Transalpina di energia srl, al 19% da Edf (Electricitè de France spa), al 10% da Carlo Tassara e il restante 9% dal mercato.
Edipower invece, che concentra gli impianti di produzione, è per metà controllata da questi soci (in quanto al 50% di Edison), poi da A2A e Alpig col 20% ciascuno e infine da Iren, che detiene il 10%.
“Siamo tutti allineati – ha detto ancora Baiguera – in perfetta coerenza con i consigli di gestione e di sorveglianza di A2A”, capofila dei soci nazionali di Edison. “Da Iren non c’è stato nessun problema. Prima si è tenuto un comitato soci”. L’utility socia di Edison e di Edipower aveva infatti inizialmente manifestato insoddisfazione per come era stata condotta la trattativa con Edf.
Delmi, ha aggiunto Baiguera, ha “confermato la fiducia al presidente del cdg di A2A Giuliano Zuccoli e al dg Renato Ravanelli come negoziatori” con i francesi.
Al termine della riunione ha parlato anche Marco Merler, amministratore delegato di Dolomiti Energia, socia di Delmi. “Uno dei nostri obiettivi per il riassetto di Edison – ha spiegato – resta quello di rilevare da Edf il 49 per cento di Hydra”, società cui fanno capo centrali idroelettriche. A chi gli ha domandato se la società si attende anche un indennizzo in contanti per l’uscita da foro Buonaparte, ha replicato: “Si vedrà, per ora è prematuro parlarne”.