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Rfi e Svimez: la linea Napoli-Bari crea 62mila posti di lavoro e un valore aggiunto di 4,4 miliardi di euro

Il progetto, che migliorerà i collegamenti tra il Mezzogiorno, il Centro-Nord e l’Europa, contribuirà anche a ridurre le emissioni di CO2, favorendo la sostenibilità e il rilancio competitivo del Paese

Rfi e Svimez: la linea Napoli-Bari crea 62mila posti di lavoro e un valore aggiunto di 4,4 miliardi di euro

La nuova linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari avrà un impatto significativo sul Sud Italia: 4,4 miliardi di euro di valore aggiunto e 62mila posti di lavoro. Lo studio, frutto della collaborazione tra Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria del Mezzogiorno) e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs), evidenzia i benefici economici e occupazionali della nuova infrastruttura in corso di realizzazione al Sud, presentati nel Rapporto Svimez 2024.

Questa infrastruttura strategica collegherà il Sud Italia con le principali regioni del Centro-Nord e dell’Europa, portando l’alta velocità al Mezzogiorno e stimolando il rilancio competitivo del Paese. Il progetto, nel dettaglio, prevede la realizzazione di una nuova linea a doppio binario tra Napoli e Foggia, che, con velocità tra i 200 e i 250 km/h, permetterà di ridurre notevolmente i tempi di percorrenza: solo due ore tra Napoli e Bari, tre ore tra Roma e Bari e quattro ore tra Roma e Lecce/Taranto.

La linea Napoli-Bari: il progetto

La nuova linea AV/AC Napoli-Bari, con un investimento di oltre 6 miliardi di euro, avrà un impatto diretto e indiretto sul valore aggiunto di 3,9 miliardi di euro, generando circa 53mila posti di lavoro a tempo pieno. Tenendo conto degli effetti indotti, il valore aggiunto complessivo arriva a 4,4 miliardi, con un impatto occupazionale di 62mila addetti. I settori maggiormente coinvolti sono ingegneria civile, progettazione, costruzioni, fabbricazione di metalli e servizi all’ingrosso.

Il progetto non riguarda solo l’economia: si stima che la nuova linea ridurrà annualmente circa 141mila tonnellate di CO2, pari alle emissioni di 638mila camion sulla tratta Napoli-Bari.

I commenti

“Con la realizzazione della nuova linea Napoli – Bari – ha commentato l’amministratore delegato e direttore generale di Rfi, Gianpiero Strisciuglio – tracciamo una rotta per supportare il rilancio del Mezzogiorno. L’impegno di Rfi è teso a cambiare le abitudini di mobilità e a dare un impulso decisivo per le economie locali. Un valore che si concretizza non solo nella creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche nella spinta allo shift modale in linea con gli obiettivi climatici europei”.

Per Luca Bianchi, direttore generale della Svimez, “l’analisi svolta in collaborazione con Rfi fa emergere il potenziale trasformativo di un intervento che mette in connessione due regioni tra le più dinamiche del Sud. Questi progetti contribuiscono ad un nuovo modello di sviluppo, in grado di coniugare crescita dei territori, valorizzazione delle competenze e sostenibilità”.

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