Ieri alle 9.37 a New York è arrivato un post sui social media: “Questo è un ottimo momento per acquistare” ha detto il presidente Donald Trump. Le azioni avevano aperto in ribasso dopo che una flessione di quattro giorni aveva spazzato via oltre 6.000 miliardi di dollari dai valori azionari, lasciando l’S&P 500 sull’orlo di un mercato ribassista. Poche ore prima, erano entrati in vigore i dazi più severi sui partner commerciali statunitensi in oltre un secolo. La vendita era praticamente dovuta a un solo motivo: la guerra commerciale globale di Trump. E in quanto tale, Trump si trovava in una posizione privilegiata per intervenire.
Naturalmente, il presidente e i suoi consiglieri avevano trascorso la settimana precedente a insistere sul fatto che non ci fosse modo di eludere i dazi. “Le mie politiche non cambieranno mai” aveva scritto Trump la scorsa settimana. Mentre l’indice S&P 500 crollava lunedì e martedì, Trump ha ribadito di non stare osservando il mercato, che l’economia ha bisogno di “prendere medicine” per rafforzarsi. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha insistito sul fatto che Wall Street non fosse al centro dell’attenzione. E poi è arrivato il post di Trump di ieri mattina.
Tre ore e mezza dopo, quei rumors di lunedì sono diventati la notizia di mercoledì: Trump stava sospendendo i dazi sulla maggior parte dei paesi, tranne sulla Cina. La risposta del mercato alla decisione di Trump è stata rapida ed euforica. Le azioni sono salite vertiginosamente nel giro di pochi minuti. L’indice S&P 500 è salito di oltre il 9%, generando un guadagno inaspettato di 4,3 trilioni di dollari. I rendimenti obbligazionari, in aumento a causa dei timori di una recessione economica, sono ridiscesi.
Le regole d’ingaggio sui mercati sono cambiate?
Quando David Wagner, gestore di portafoglio presso Aptus Capital Advisors LLC, ha visto il post mercoledì mattina, inizialmente non credeva che fosse vero. “Questo infrange le regole? Non lo so, non che Trump segua alcun insieme di regole”, ha detto Wagner, aggiungendo che cambia le regole di ingaggio sul mercato. “Ovviamente ora guarderete a Trump per qualsiasi tipo di segnale”. Il ricordo di Trump che disse qualcosa di simile anche durante il suo primo mandato è “qualcosa che probabilmente non avremmo dovuto dimenticare. Fa cose del genere”, ha detto Wagner. “Le regole sono cambiate per quanto riguarda il mercato e l’interferenza diretta del presidente”.
I democratici danno voce ai sospetti di manovra speculativa
A questo punto crescono i sospetti che si sia dietro anche una manovra speculativa. A dare voce al sospetto è stato il senatore democratico Adam Schiff che ha invitato il Congresso a indagare sull’ipotesi che il presidente Donald Trump abbia commesso insider trading o manipolazione del mercato.
“Faroò del mio meglio per scoprirlo”, ha dichiarato il democratico Schiff a Time, “Le monete con meme familiari e tutto il resto non sono al di fuori dell’insider trading o dell’arricchimento personale. Spero di scoprirlo presto” ha aggiunto in riferimento alle cryptovalute lanciate dal Presidente e dalla moglie Melania alla vigilia dell’insediamento alla Casa Bianca.
Schiff è il primo senatore a chiedere apertamente un’indagine che rientrerebbe nelle competenze di potenti commissioni Finanze o Giustizia del Senato, entrambe presiedute da repubblicani – il senatore Chuck Grassley dell’Iowa e il senatore Mike Crapo dell’Idaho – che hanno sempre evitato conflitti con la Casa Bianca. Singoli legislatori come Schiff possono indagare su questioni avvalendosi del personale d’ufficio, sebbene tali indagini non avrebbero il potere di citazione.
Tuttavia, la tempistica dell’annuncio di Trump – e il conseguente rally del mercato – hanno suscitato perplessità a Capitol Hill. “Quando il mio barbiere mi chiede se Donald Trump stia vendendo allo scoperto o se lo stia facendo per cercare di fare soldi, dimostra che molte persone sono piuttosto sospettose su ciò che sta accadendo”, ha dichiarato al Time il senatore democratico della Virginia Tim Kaine. Anche per la senatrice del Minnesota Tina Smith, interpellata dalla rivista, Trump “aveva sicuramente molto da guadagnare”. Ieri mattina anche il deputato Steven Horsford, democratico del Nevada, ha sollevato il dubbio che la sospensione dei dazi fosse legata a una manipolazione del mercato, dato che la notizia e’ stata diffusa nel bel mezzo di un’accesa udienza con il rappresentante commerciale di Trump, Jamieson Greer, che aveva difeso con vigore i dazi. Horsford ha preteso di sapere se l’amministrazione avesse deliberatamente manipolato i mercati: “Questo non e’ un gioco. Questa è la vita reale”, ha gridato a Greer.