Addio alla Rete unica delle tlc tra Tim e Open Fiber: la Cdp (Cassa depositi e prestiti) non farà nessuna offerta a Tim per rilevarne l’infrasttruttura di rete e fonderla con quella di Open Fiber. E’ stata la premier, Giorgia Meloni, a bloccare tutto e a rimettere in discussione il progetto di Rete unica che avrebbe dovuto portare alla formalizzazione di un’offerta non vincolante di Cdp a Tim entro il 30 novembre. Cosa succederà adesso per Tim e anche per Open Fiber è difficile da pronosticare ma è fin troppo facile immaginare che la Borsa non la prenderà bene. C’è un piano industriale alternativo a quello immaginato da Tim e da Cdp per la Rete unica? Chissà. Per ora il Governo sembra navigare a vista e puntare solamente alla discontinuità rispetto alle strategie del Governo Draghi, tranne che sulla politica di bilancio dove – per fortuna – gli scostamenti previsti dalla prima manovra targata Meloni sono obiettivamente limitati.
GOVERNO MELONI: PRIMA DELLA RETE UNICA IL PASSO FALSO SU ITA
Ma prima che sulla Rete unica il nuovo Governo aveva già dimostrato di muoversi come un elefante in cristalleria anche sulla privatizzazione di ITA Airways. In agosto il Governo Draghi aveva indicato come preferibile la cordata formata dal fondo statunitense Centares, dalla compagnia americana Delta Air Lines e dalla compagnia europea Air France-Klm che si candidava a rilevare il 51% di ITA e a stringere un paio di accordi commerciali. Ma è bastato l’arrivo del nuovo Governo per ribaltare tutto, congelando la prima cordata e dando la precedenza a quella guidata dalla tedesca Lufthansa che vorrebbe prendere la maggioranza di ITA se si troverà un partner industriale italiano dopo la rinuncia della compagnia armatoriale Msc. Il bel capolavoro di Meloni è che la privatizzazione è tornata in alto mare malgrado ITA perda due milioni di euro al giorno e il tempo stringa se si vuole evitare una nuova bancarotta nei cieli dopo quella di Alitalia e se si vuole impedire che siano ancora una volta i contribuenti italiani a ripianare le perdite della compagnia di bandiera che non ha nessuna possibilità di stare in piedi da sola se non trova il partner giusto.
RETE UNICA E ITA MANDANO IN FRANTUMI LA CREDIBILITA’ DEL GOVERNO MELONI
Qual è la conclusione che si può trarre sulla politica economica dalla prime settimane di governo di Giorgia Meloni? Che la prudente manovra di bilancio, collocandosi apertamente sulla scia del Governo Draghi, ha dato credibilità al Governo Meloni agli occhi dei mercati e delle cancellerie europee ma che la doppia mossa maldestra su Rete unica e ITA rischia di fargliela perdere precipitosamente.