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Rete Telecom: il fondo americano KKR torna alla carica e presenta una nuova offerta per l’acquisto dell’infrastruttura

Lo annuncia Tim in una nota aggiungendo che Il Consiglio di amministrazione si riunirà oggi per avviare l’esame dell’offerta non vincolante

Rete Telecom: il fondo americano KKR torna alla carica e presenta una nuova offerta per l’acquisto dell’infrastruttura

Kkr torna all’attacco. Il fondo americano di private equity, già azionista di FiberCop, ha presentato un‘offerta non vincolante per l’acquisto di una quota di partecipazione della rete di Telecom Italia. A confermarlo è l’ex monopolista in una nota. Il fondo avrebbe deciso di andare avanti per la sua strada dopo la serie di trattative infruttuose tra i principali soci di Tim, ossia Vivendi (23,75%) e Cdp (9,8%), che insieme con il governo da tempo provano a trovare una quadra per collocare la rete sotto il controllo pubblico. Ma senza risultati.

Nella nota, Tim spiega che KKR ha presentato “un’offerta non vincolante per una quota di Netco, che avrà in sé la rete fissa, inclusa FiberCop, nonché la partecipazione in Sparkle. L’offerta è riferita a una quota partecipativa da definire, fermo restando che dall’acquisto scaturirebbe la perdita dell’integrazione verticale rispetto a Tim”.

Il Consiglio di amministrazione si riunirà oggi per avviare l’iter di esame dell’offerta non vincolante.

Rete Telecom, KKR ci riprova: cosa è successo?

A poco più di un anno dall’opa amichevole da 33 miliardi su Telecom Italia – respinta dalla politica prima ancora che dall’azienda – gli americani di KKR ci riprovano. E di sicuro un primo effetto c’è stato: il titolo, che anche solo sull’attesa dell’offerta sul mercato After Hours, è stato sospeso con un rialzo superiore al 4%.

Ora il nuovo intervento degli americani, secondo quanto scrive Repubblica a un prezzo compreso tra i 18 e i 20 miliardi di euro, dovrebbe mettere in difficoltà Cdp (già azionista con il 9,8% di Tim e con il 60% di Open Fiber). Anche se determinante sarà la reazione della politica: visto che il network di Tim è un asset strategico il Governo di Giorgia Meloni dispone di un golden power sulla società che gli permette di bloccare offerte ritenute inadatte in considerazione della strategicità del gruppo.

In tutto questo tempo però molto è cambiato. La manifestazione d’interesse a lanciare un’opa totalitaria finalizzata al delisting valida al raggiungimento di almeno il 51% del capitale, era fissata a un prezzo di 0,505 euro per azione ordinaria o di risparmio, contro prezzi di mercato intorno a 0,35 euro e una capitalizzazione di circa 7,5 miliardi. Ad oggi, i titoli di Telecom valgono quasi la metà, ovvero 0,26 euro e la società capitalizza 5,6 miliardi.

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