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Restyle di Lottomatica: ora si chiama Gtech. “Cresceremo all’estero”

Dal 3 giugno Lottomatica, il più grande gruppo italiano dei giochi, diventerà Gtech Spa, assumendo il nome della controllata americana acquisita nel 2006 per quattro miliardi di euro complessivi. La decisione, annunciata a fine gennaio, è stata approvata oggi dall’assemblea degli azionisti, che ha dato il via libera anche alla distribuzione di un dividendo 2012 pari a 0,73 euro per azione (contro gli 0,71 del 2011), in pagamento il 23 maggio. All’inizio del pomeriggio il titolo della società viaggia in territorio leggermente negativo.

L’amministratore delegato di Lottomatica, Marco Sala, ha spiegato che la scelta di cambiare nome è legata al “nuovo assetto organizzativo della società: non più un insieme di aziende, ma un’unica azienda, con una serie di funzioni centralizzate. Nel definire quale fosse il marchio con cui stare sul mercato, abbiamo considerato che in futuro la nostra azienda crescerà essenzialmente al di fuori dell’Italia (un mercato ormai maturo). Per questo abbiamo scelto Gtech, che è presente già in 60 Paesi al mondo”.

L’assemblea ha approvato oggi anche i numeri del bilancio 2012, già diffusi dall’azienda. L’anno scorso il gruppo aveva realizzato un utile netto pari a 233,1 milioni, in crescita del 34,7% rispetto al 2011. L’ebitda era aumentato del 6,3%, a 1,031 miliardi, mentre i ricavi erano saliti del 3,4%, a 3,075 miliardi. L’indebitamento netto al 31 dicembre 2012 era pari a 2,55 miliardi, contro i 2,74 miliardi di fine 2011.

Inevitabile che durante la discussione emergessero le polemiche contro il mondo dei giochi esacerbate dopo l’attentato di Luigi Preiti, l’uomo che ha sparato a due carabinieri davanti a Palazzo Chigi. Il presidente di Lottomatica, Lorenzo Pellicioli, sostiene che molta stampa abbia fatto“disinformazione”, perché “risulta che quel signore giocasse a biliardo e scommettesse su se stesso. Abbiamo letto diversi titoli che parlavano di videopoker, ma – stando a sua moglie – Preiti non ci ha mai giocato”.

Secondo Pellicioli, “la decisione di avere o non avere giochi in un Paese spetta ai politici, ma quando decidono in senso positivo, devono avere degli interlocutori professionali, che garantiscano la più totale legalità e la lotta all’illegalità, gestendo il gioco in modo socialmente responsabile. Lottomatica è l’organizzazione nelle condizioni migliori al mondo per interloquire con il governo sotto questi punti di vista”.

A questo proposito, Sala ha ricordato che, “prima della legalizzazione, in Italia c’erano già migliaia di macchinette per il gioco, che generavano un giro d’affari di 20 miliardi l’anno. Solo che all’epoca finivano tutti nelle mani della criminalità”.

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