Gli oltre due milioni di cittadini europei che dopo Brexit non sapevano se sarebbero potuti o meno rimanere nel Regno Unito avranno diritto a una proroga automatica del diritto di residenza temporanea valida per due anni. Lo ha annunciato il ministro dell’interno britannicco dopo che il Governo ha perso la causa intentata dall’Independent Monitoring Authority (Ima), l’ente di controllo indipendente che tutela i diritti dei cittadini.
Residenza in Uk per altri 2 anni: chi otterrà la proroga del pre-settle status
La proroga riguarda i cittadini che hanno già il pre-settle status, vale a dire, lo status giuridico di immigrazione che viene concesso ai cittadini europei e ai loro familiari che non sono cittadini Ue che non hanno vissuto nel Regno Unito in modo continuativo per un periodo di cinque anni prima della Brexit. È lo status che consente a tali individui di maturare i requisiti necessari a ottenere il settled status, il diritto a vivere e lavorare nel Regno Unito a tempo indeterminato..
Coloro che vivevano da più di 5 anni nel Regno Unito prima della Brexit, infatti, hanno ottenuto il “settle status” senza problemi. Chi invece si trovava in Uk da meno di 5 anni è stato costretto a chiedere il “pre-settled status”, che però scade dopo cinque anni, al termine dei quali non sapeva cosa sarebbe accaduto.
«Il prolungamento automatico del pre-settled status assicura che molti cittadini dei Paesi Ue, Eea e della Svizzera e i loro familiari possono continuare a dare il loro apprezzato contributo alla società britannica senza il timore di perdere il loro diritto di residenza se non fanno una nuova domanda», ha detto Lord Murray, sottosegretario responsabile dell’Immigrazione e dei confini.
La sentenza dell’Alta Corte britannica
Più che di concessione sarebbe opportuno parlare di “obbligo”, dato che la decisione arriva in seguito alla causa persa dal Governo e intentata dall’Independent Monitoring Authority (Ima), l’ente di controllo indipendente che tutela i diritti dei cittadini. Il ministero dell’Interno ha comunque confermato che rispetterà la sentenza dei giudici, dandosi da fare sin da subito per “convertire il maggior numero possibile di permessi da temporanei a permanenti automaticamente, senza bisogno di fare domanda”.
L’Ima, da parte sua, si è detta soddisfatta, ma chiede maggiore chiarezza: “Vogliamo più dettagli su come avverrà l’acquisizione automatica del diritto di residenza permanente per chi risponde ai requisiti e su come i cittadini potranno dimostrare di avere questo diritto”.
“Abbiamo fatto causa perché volevamo essere certi che nessun cittadino perdesse in modo illegittimo il diritto a risiedere nel Regno Unito -, ha detto Kathryn Chamberlain, chief executive dell’Ima -. La mancanza di chiarezza però rende difficile per noi dare certezze ai cittadini che hanno il pre-settled status, perché non possiamo giudicare le misure adottate dal ministero dell’Interno”.