Mario Draghi, alla vigilia del processo alla Corte Costituzionale di Karlsruhe sulla costituzionalità del piano Omt della Bce, è sceso in campo davanti ai monitor della tv tedesca Zdf. La Bce, ha detto, “non interverrà per assicurare in generale la solvibilità di un paese”. Ma ha anche sottolineato che in passato la Bce ha speso meno per acquisti di bond rispetto alle altre principali banche centrali e che grazie alla maggiore calma che regna sui mercati a seguito dell’annuncio del programma Omt, “il rischio per i contribuenti tedeschi è oggi significativamente inferiore rispetto ad un anno fa”.
Oggi la palla passa ai giudici in toga rossa davanti ai quali sfilerà una serie di testimoni illustri, quasi tutti euroscettici. Il procedimento non si esaurirà prima del 22 settembre, data delle elezioni tedesche. Insomma, il giudizio penderà come una spada di Damocle sull’estate di Bot e Btp.
Intanto, alla vigilia dell’asta dei Bot a 3 e 12 mesi di domani la situazione dei titoli di Stato appare relativamente stabile, con il Btp a 10 anni scambiato a un rendimento del 4,28% (+ 7 punti base) e spread a quota 268 (+4 punti base) grazie all’incremento dei Bun tedeschi in asta.
Mercati sempre più in mano alle decisioni delle banche centrali. Poche ore fa si è concluso il vertice mensile della Bank of Japan: i governatori hanno preso atto della ripresa del Pil, trainato dall’export e dal rilancio dei consumi interni. Si è pertanto deciso di proseguire nella politica di acquisti di titoli sul mercato per un importo compreso tra i 612 e 714 miliardi di dollari annui. Non sono state adottate, come si era ipotizzato, per acquisti ulteriori per scongiurare la volatilità del Japan bond. La reazione? Si rafforza lo yen (98,2 contro il dollaro), perde quota la Borsa scivolata sotto dell’1,5% ad un’ora dalla chiusura.
A WALL STREET MC DONALD PIACE PIU’ DI APPLE
La Borsa degli Stati Uniti segna il passo. L’indice Dow Jones chiude a -0,08%, S&P500 -0,03%, Nasdaq +0,13%. Due notizie rassicuranti nel corso della seduta: James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis, ha affermato a Montreal che con un livello di inflazione così basso è possibile andare avanti con l’attuale livello di riacquisto di bond per un lungo periodo di tempo. Il mercato si è avvantaggiato anche della promozione degli Stati Uniti da parte di una delle agenzie di valutazione del debito: Standard&Poor’s ha alzato l’outlook a “stabile” da “negativo”. Il rating resta AA+. Nella nota, gli analisti spiegano che negli ultimi mesi si è ridimensionato il rischio di una frenata dell’economia provocato dall’entrata in vigore di nuove tasse.
Apple -0,7% dopo la presentazione a San Francisco alla conferenza annuale degli sviluppatori del programma di music streaming i Tines Radio e del nuovo sistema operativo iOS 7 per iPhone e iPad . Smartphone e tablet rappresentano ormai il 70% dei ricavi di Apple. Sale Mc Donald’s +1,3% grazie a ricavi superiori al previsto del Dollar Menu. Brusca caduta di Booz & Allen -3,3%, ultimo datore di lavoro di Edward Snowden, l’ex agente Cia che ha rivelato le intercettazioni su milioni di Aericani, Nel 2010, al momento dell’Ipo la società, che realizza un terzo del fatturato con agenzie governative, aveva segnalato tra i rischi “possibili falle nella sicurezza”.
PIAZZA AFFARI, UN REPORT FA VACILLARE LE BANCHE
Chiusura in calo per la Borsa di Milano che registra un ribasso dell’indice FtseMib dello 0,8%. Meno consistente la flessione di Londra (-0,1%) e Parigi (-0,2%). La Borsa di Francoforte è salita dello 0,6%. Si avvertono lievi ma inquietanti scricchiolii nella diga della finanza di casa nostra alle prese con la costante caduta dell’economia reale (vedi discesa del Pil). Il segnale più allarmante arriva del fronte delle banche, tra i più esposti in attesa degli appuntamenti europei di fine mese, proprio in materia di unione bancaria.
Gli istituti di credito hanno chiuso tutte in ribasso con perdite più consistenti per MontePaschi -4,6% e gli istituti popolari, a partire da Pop.Milano -4,1%, Ubi -3,4%, Pop.Emilia -4,3%. Unicredit ha perso l’1,8%, Intesa -2,9%. Alla debolezza delle banche ha contribuito un report di Société Générale in cui si sostiene che i risultati sopra le attese del primo trimestre delle banche italiane mostrano sì un utile aggregato di 771 milioni, uno dei livelli più alti degli ultimi cinque trimestri, ma la qualità è cattiva. Il broker francese consiglia di prendere beneficio sulle banche italiane dopo il recente apprezzamento. Non solo. Si legge anche che le banche italiane scambiano a un premio del 16% rispetto ai competitor della zona euro e questo non è sostenibile visto il deterioramento dello scenario.
BUFFETT TRAINA FONSAI. TREMA TELECOM. FRANA RCS
La spinta più favorevole arriva da Warren Buffet. L’interesse di Berkshire Hathaway spinge sia Milano Assicurazioni +3,2% che la controllante Fonsai +3,2%. Unipol è salita dello 0,4%. Generali -0,2%. Brillanti Ansaldo Sts +2,4% e Pirelli + 2,3%. Prysmian è salita dell’1,6%. Da segnalare il nuovo record assoluto di Yoox +4,2%. Ma non mancano i punti deboli in Piazza Affari. La prima nota di debolezza riguarda Telecom Italia-4,4% . Alla società non hanno giovato le dichiarazioni di Marco Patuano: l’ad Marco Patuano ha smentito l’ipotesi di spin off della rete mobile e rimandato una valutazione della possibile fusione con 3 Italia al prossimo Cda. Fin qui tutto noto. Meno scontata la previsione sui tempi dello scorporo della rete fissa, Patuano prevede un iter lungo, 15-18 mesi.
La frana dell’ex incumbent italiano contrasta con la vivacità di Deutsche Telekom +1,44%. sostenuta dall’offerta della giapponese Softbank per la controllata Usa T mobil. Nuovo tonfo per Rcs – 9%. Il titolo ha ceduto il 34% dal giorno dell’assemblea per l’aumento di capitale. I termini dell’operazione saranno decisi giovedì 13, come ha stabilito ieri la riunione del patto.
E’ finita in forte calo Fiat -4,6%: pesano le considerazioni di JP Morgan sul probabile aumento di capitale dopo la prevista fusione con Chrysler, che secondo Sergio Marchionne potrebbe andare in porto entro l’anno. Limita i danni Eni -0,4% dopo che Ubs ha abbassato il target price a 20 euro da 21 euro e ha tolto il titolo dalla sua lista delle azioni europee preferite (European Key Call), pur confermando il giudizio “buy”. Saipem è in rialzo del 3,02%.
Da registrare anche a caduta di Maire Tecnimont -10% e di Rcs -9%, entrambi in caduta a pochi giorni dall’avvio di impegnative operazioni sul capitale.