La struttura produttiva della Lombardia ad elevato peso industriale (l’incidenza del comparto industriale sul VA è di circa il 24,5% per la regione vs il 18,4% nazionale) la rende fortemente esposta alle fluttuazioni cicliche dell’economia; ma la regione, nonostante le difficoltà, si mantiene comunque tra le realtà più virtuose del Paese. Secondo dati Prometeia, tra il 2008 ed il 2014, con una contrazione del Pil del -4,2% (vs il -7,5% italiano), la regione ha avuto una buona performance in Italia, seppur negativa, seconda solo dopo al Trentino Alto Adige (-3% a/a).
E’ quanto emerge dalla lettura dei dati economici effettuata dall’Area Research & IR di Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha analizzato le peculiarità del territorio e la dimensione economica della Regione Lombardia. Nel 2013, a fronte di un calo della produzione italiana del -3,2% a/a, quella lombarda ha registrato una contrazione annua più contenuta (-0,3% a/a); mentre il fatturato dell’industria regionale è cresciuto (+0,9% a/a). I dati del III trimestre del 2014 tornano nuovamente ad evidenziare una crescita della produzione lombarda (+1,6% a/a), nonostante il calo della PI italiana, ed il fatturato lombardo registra un nuovo segno positivo, in scia all’andamento degli ordini esteri.
La domanda estera ha fornito, infatti, un valido sostegno all’economia lombarda durante la crisi, con la quota delle esportazioni sul Valore Aggiunto (incluse le vendite all’estero di metalli preziosi) rimasta stabile (al 35,3% dal 35,7% del 2007). Nel 2013, la Lombardia si conferma la prima regione italiana per valore di beni esportati, con una quota del 27,7% delle vendite estere nazionali. Purtroppo, nel primi 9 mesi del 2014, l’export lombardo è rimasto quasi invariato (+0,3% a/a) rispetto alla crescita del dato nazionale (+1,4% a/a). I settori che hanno avuto un forte slancio sono stati l’alimentare, l’abbigliamento e il legno, carta e stampa. In flessione, invece, i comparti dei metalli di base e dei prodotti in metallo, dei mezzi di trasporto, dei computer e della farmaceutica. Il mercato del lavoro è ancora in difficoltà, anche se le ore autorizzate delle forme di cassa integrazione in Lombardia sono diminuite del -7,1% m/m. Nei primi 11 mesi del 2014 le ore autorizzate di cassa integrazione totali hanno visto una leggerissima flessione del -1% a/a mentre registriamo una forte crescita per quelle straordinaria (28,9% a/a).
Nel 2013 le compravendite residenziali nella regione hanno subito un’ulteriore flessione, tuttavia, inferiore a quella registrata in Italia (-8,8% vs -10,8%) e in particolare nei capoluoghi di Lecco e Cremona abbiamo avuto la situazione migliore, con il volume di compravendite di immobili residenziali in flessione, rispettivamente dello 0,4% a/a e dello 0,2% a/a. Dopo anni di contrazioni iniziate nel 2007, tuttavia, nel primo semestre del 2014 si è registrato un aumento delle compravendite (+0,6% a/a rispetto allo stesso periodo del 2013) segno di una timida attenuazione della crisi del settore. In ripresa le compravendite nella provincia di Cremona (+3,5% a/a), Brescia (+3% a/a) e Milano (+2,5% a/a). In forte flessione Bergamo (-5% a/a) e Mantova (-4,1% a/a). All’andamento leggermente positivo delle compravendite, che sembrano pronte per una crescita nel corso del secondo semestre del 2014, segue un’ulteriore contrazione delle quotazioni immobiliari, che hanno registrato una riduzione cumulata del 10,6% tra il 2009 e il 2013.
Il credito alle imprese lombarde continua a contrarsi mostrando un’evoluzione meno favorevole rispetto al contesto nazionale. Nel III trimestre del 2014 gli impieghi alle imprese lombarde sono scesi del -5,5% a/a verso -4,6% a/a del dato nazionale. Relativamente alla qualità del credito, le sofferenze verso clientela ordinaria in Lombardia, seppur ancora elevate (13,33% a settembre 2014) rimangono inferiori rispetto al dato nazionale. I finanziamenti oltre il breve termine alle famiglie consumatrici per l’acquisto di abitazioni, dopo le flessioni marcate realizzatesi nel 2012, mostrano nel 2013 e nel primo semestre del 2014 cali più contenuti rispetto alla media nazionale. Lo studio svolto dall’Area Research & IR di Banca Monte dei Paschi di Siena sottolinea che dall’analisi delle serie storiche sulla crescita, registrata in termini reali, a livello regionale e nazionale, emerge una interessante correlazione tra l’andamento del Pil lombardo e quello italiano, soprattutto dopo lo scoppio della crisi finanziaria.
Secondo le nostre stime nel 2014 il Pil della Lombardia crescerà dello 0,4% a/a, registrando un dato in controtendenza rispetto al dato nazionale (-0,4% a/a). Mentre il 2015 sembra destinato ad essere il vero anno di svolta anche al livello regionale, con una crescita più vigorosa (+1% a/a) rispetto al dato italiano che si fermerà al +0,4% a/a.