Secondo un report del Servizio Studi e Ricerche di Intesa SanPaolo, che pubblica una approfondita nota congiunturale, riguardante i Paesi con controllate di proprietà dello stesso istituto, dall’Est Europa arrivano segnali contrastanti ma in alcuni casi molto interessanti. Così come brilla l’exploit della produzione industriale egiziana. Ma vediamo in dettaglio.
Ungheria: il Pil è cresciuto del 3,6% a/a (anno su anno) nel terzo trimestre di quest’anno, ciò indica un rallentamento della crescita del Paese che nel secondo trimestre segnava un +3,9%. La riduzione del tasso di disoccupazione ha influito positivamente sulla dinamica dei consumi delle famiglie e l’ Economic Sentiment Indicator (ESI) è cresciuto andando a toccare il picco di Aprile scorso. Nello stesso trimestre, anche l’export ungherese è cresciuto dell’8,5% rispetto all’anno precedente. L’inflazione ha segnato valori negativi, mediamente nei tre mesi è stata pari a -0,4%.
Slovacchia: anche questo paese come l’Ungheria, ha registrato un lieve rallentamento nel tasso di crescita (si è passati dal +2,6% del trimestre precedente al +2,5 del terzo trimestre). La produzione industriale è cresciuta in media del 6,1 % anno/anno; l’ ESI è sceso a Ottobre sotto la media dei tre mesi precedenti. L’inflazione è risultata nulla.
Slovenia: nel terzo trimestre la produzione industriale è cresciuta in media del 6,2% a/a. La disoccupazione si è ridotta toccando quota 12,5% (minimo da inizio anno) favorendo le vendite al dettaglio che sono cresciute in termini reali del 2,2% rispetto all’anno precedente. Anche le esportazioni sono cresciute cosi come l’ESI che ha raggiunto il valore massimo degli ultimi 5 anni. L’inflazione è risultata lievemente positiva.
Croazia: La produzione industriale, durante i tre mesi, ha fatto segnare in media un risultato di poco negativo -0,2% a/a. A pesare su questa media è il dato di Agosto (-6,2% a/a), è invece positivo il dato del mese di settembre (+5,5% a/a). La domanda interna si è ridotta; l’export ha avuto variazione positiva ad agosto (+1,6% a/a) ma decelerando rispetto al dato di luglio (+3,9% a/a).
Romania: il Pil ha segnato un aumento del 3,3% annuo, crescente anche rispetto al dato del trimestre precedente (+2,2%). Buone la variazioni riguardanti la produzione industriale e le esportazioni, rispettivamente +9,6% e +9,1% (anno/anno). L’ESI è l’unico indice che non è cresciuto, rimanendo stabile sui livelli massimi dell’ultimo anno.
Serbia: il Pil si è ridotto ancora nel terzo trimestre (-3,7% a/a). La produzione industriale si è contratta del 9,6% a/a, in particolare a decrescere sono stati i dati riguardanti i settori: energia (-38,9%), estrattivo (-29,6) e quello manifatturiero (-8,8%). Anche le esportazioni si sono ridotte (-10,6% a/a).
Albania: Le esportazioni si sono ridotte di -0,4% a/a nel mese di Agosto, il dato è meno negativo di quello medio del trimestre (-1,2% a/a).
Bosnia: Le esportazioni sono cresciute dell’ 1,7% ad Agosto. Anche la produzione industriale è tornata in territorio positivo (+4,0% a/a).
Russia: il peso delle sanzioni internazionali si fa sentire. Le crescenti difficoltà di reperire capitali e il calo del prezzo del petrolio hanno portato nuove spinte ribassiste sul rublo, generando rapporti di cambio simili a 48 RUB : 1 USD. Il tasso tendenziale di inflazione è salito all’8,3% ad ottobre (a/a), molteplici sono stati gli interventi della Banca centrale, tra cui anche l’innalzamento del tasso di riferimento, passato dall’8% al 9,5%. Il Pil è cresciuto dello 0,7%, sostenuto in particolare dal settore agricolo.
Ucraina: nei primi 9 mesi del 2014 il Pil è diminuito del 3,6% in termini reali, segnando, nella sequenza temporale dei vari trimestri, dati sempre peggiori. L’agricoltura è l’unico settore che cresce (+ 16% da gennaio a settembre). Anche in Ucraina si è assistito ad una svalutazione della valuta nazionale. A fine settembre l’ Autorità Monetaria ha abbandonato il valore di riferimento del cambio di 12,95 UAH: 1 USD. In pochi giorni la moneta ucraina ha perso un quinto del suo valore portando il rapporto di cambio a 16 UAH : 1USD. A metà novembre la Banca centrale è corsa ai ripari alzando nuovamente il tasso di riferimento (+ 150pb) portandolo al 14 %.
Egitto: buono il risultato della produzione industriale che è cresciuto del 30,4% a settembre e mediamente del 25,3% nel terzo trimestre. Il Pil è stimato crescente. Moody’s ha riaffermato il rating Caa1 sul debito sovrano in valuta, ma ha modificato l’ outlook passando da negativo a stabile.