Lo scandalo Volkswagen potrebbe segnare il tracollo definitivo del diesel e la resurrezione della benzina e delle ibride.
A sostenerlo è Credit Suisse che, nell’ambito di un report dal titolo “Oil Sense: Spotlight on Diesel”, analizza l’andamento passato e presente del diesel, preannunciando un futuro poco roseo.
Sebbene il diesel venisse considerato il motore del futuro nel mercato del petrolio, a livello globale la crescita del motore a benzina si è rivelata più veloce. Adesso che l’immagine del gasolio sembra improvvisamente compromessa dall’inchiesta tedesca su una delle case automobilistiche più importanti del mondo, quella della benzina appare più luminoso che mai.
Ma c’è di più perché lo sviluppo delle ibride e dei veicoli elettrici, un ritorno alla benzina e un diesel sempre più costoso e meno efficiente sono tutte tendenze registrate dai dati, già prima dell’esplosione del caso Volkswagen.
Appare chiaro a questo punto, secondo Credit Suisse, che nei prossimi la forza della benzina prevarrà definitivamente sulla debolezza del diesel.
Il recente scandalo sulle emissioni di VW pone seri dubbi sul concetto del “clean diesel” e senza di esso, le prospettive diventano giorno dopo giorno più buie.
Secondo un’analisi di Exxon, il bisogno di energia delle auto crescerà del 10% dal 2010 al 2025. In seguito dovrebbe verificarsi un ribasso del 5% fino al 2040, mentre la vendita delle auto dovrebbe addirittura raddoppiare. In questo contesto la domanda della benzina dovrebbe dovrebbe esplodere, mentre quella del diesel dipenderà proprio dal quel concetto di “clean diesel” che lo scandalo Volkswagen ha messo seriamente a repentaglio.