Renzo Rosso non è solo moda e non è solo solidarietà. Nel pianeta di Rosso c’è OTB, la holding che raccoglie le sue case di moda e che si prepara ad andare in Borsa l’anno prossimo, e c’è OTB Foundation, il braccio no-profit del Gruppo, che interviene nelle situazioni di emergenza (dalla pandemia alla guerra in Ucraina ma anche in casi di difficoltà sociale) con iniziative di grande generosità ed efficienza. Ma c’è tanto altro. “Prima abbiamo vestito bene la gente, ora cerchiamo anche di farla star bene” dice il vulcanico imprenditore veneto. Ed è precisamente questa la logica che sta alla base di Red Circle Investments, società privata fondata e presieduta da Rosso ma gestita dalla dinamica moglie-manager Arianna Alessi che ne è la Ceo. Di cosa si occupa e dove investe? È presente in società proiettate nel futuro e accomunate da una forte spinta all’innovazione, alla qualità e alla sostenibilità che spaziano in molti campi ma principalmente nella tecnologia applicata a settori tradizionali come l’agricoltura e il food in generale, o applicata alla medicina e quindi alla salute, e solo in piccola parte nel fashion. In questi anni Red Circle Investments ha messo insieme una trentina di partecipazioni azionarie dirette e indirette, generalmente con minoranza qualificata, che non obbligano alla gestione ma assicurano un posto nei consigli d’amministrazione per seguire l’evoluzione e lo sviluppo delle società, e soprattutto per poter apportare un contributo significativo grazie a know-how acquisiti nel tempo in diversi settori. L’ultima partecipazione è stata annunciata il 17 maggio e riguarda Poke House, leader globale dell’health bowl presente nel mondo con 160 ristoranti, oltre mille dipendenti e 100 milioni di euro. Di Red Circle Investments non s’è mai saputo molto. Oggi, con questa intervista a FIRSTonline, la Ceo Arianna Alessi alza il sipario su Red Circle Investments.
Dottoressa Alessi, si può conoscere l’esatta consistenza del portafoglio di Red Circle Investments, quali ne sono gli obiettivi e come opera?
“Certamente sì. Ad ogni nostro nuovo ingresso l’attenzione dei media per Red Circle Investments aumenta ma è importante capire meglio la visione di Renzo e la mia. Negli anni abbiamo accumulato diverse partecipazioni in tanti settori diversi ma tutte proiettate sull’innovazione, sulla qualità e sulla sostenibilità. Limitandoci agli investimenti principali, possiamo dire di essere presenti nel food e tech-food con Cortilia, BCorp di e-commerce alimentare B2C, con Planet Farms, altra Bcorp dedicata alla coltivazione verticale degli ortaggi, e con la prestigiosa azienda vitivinicola Masi Agricola. Abbiamo poi partecipazioni nel tech d’avanguardia con Jakala (loyalty, engagement e performance marketing), con Bending Spoons (sviluppo di applicazioni mobile), con Noosa (piattaforma per pagamenti digitali), e con Wishi (personal shopper). In settori affini al fashion siamo presenti nell’occhialeria in Marcolin e Retrosuperfuture) e infine partecipiamo in importantii fondi internazionali come BlackRock, Five Season (primo fondo europeo di venture capital presente nel foodtech), e ICONIQ (prestigioso fondo della Silicon Valley)”.
Approfondiamo il discorso sulle vostre partecipazioni nel campo della salute. Esattamente dove avete investito?
“Siamo presenti in CoImmune, terapia cellulare per combattere le malattie attraverso il proprio sistema immunitario, in Philogen, che sviluppa innovativi trattamenti legati alla lotta al cancro, alle infiammazioni croniche e ad altre patologie, in Beyeonics, sistema di visualizzazione in realtà virtuale aumentata per operazioni agli occhi, e in TechWald, holding che investe nel settore healthcare/medtech”.
Ma qual è il filo rosso che tiene insieme tutte queste partecipazioni?
“Vogliamo essere presenti e investire in realtà proiettate nel futuro e che operano usando oggi tecnologie all’avanguardia al servizio delle persone e in generale di una migliore qualità di vita. Mangiando bene e sano si vive meglio, riducendo non di poco i rischi di malattie. Le società in cui investiamo sono generalmente benefit company, se non già Bcorp, con un occhio di riguardo a temi sociali e a ridurre al minimo ogni spreco. Crediamo che oggi più che mai i giovani credano nelle società che hanno un impatto ambientale e sociale positivo. Questo è il futuro e questa è la direzione che anche noi stiamo seguendo. Nella maggior parte dei casi abbiamo partecipazioni di minoranza con un posto in consiglio per capire le dinamiche aziendali e del settore specifico, lasciando ai fondatori la gestione del business. Avere l’opportunità di vedere settori così diversi crea un’apertura mentale incredibile, e dà una visione globale di dove sta andando il mondo. È davvero molto stimolante”.
Quali sono le società dove avete assunto la gestione diretta?
“Retrosuperfuture in cui abbiamo una quota azionaria del 60%”.
Come selezionate le società nelle quali investire e che obiettivi vi ponete ogni volta in cui assumete una partecipazione?
“Siamo presenti in fondi che investono in settori per noi strategici e sono per noi degli osservatori importanti, ma per lo scouting abbiamo diverse relazioni e ci muoviamo in autonomia. L’importante per noi è scegliere società sane, che rispecchiano i nostri valori etici (quindi benefit company con un’attenzione importante a un impatto sociale e ambientale positivo), proiettate nel futuro, con forte potenziale di crescita e gestite da persone visionarie come Renzo Rosso”.
Red Circle Investments sarà un asset della holding che Rosso quoterà in Borsa l’anno prossimo?
“No, è una società privata di investimento di Renzo Rosso”.
Progetti per il futuro?
“Non ci piace annunciarli ma realizzarli. Abbiamo appena presentato il nostro investimento in Poke House al fianco di Angelo Moratti. Non stiamo mai fermi per cui sicuramente entro fine anno ci saranno altre novità in arrivo”.
Non abbiamo parlato delle attività vinicole di Renzo Rosso e dei vostri alberghi. Ci racconta come vanno?
“Il Pelican Hotel di Miami come il nuovo hotel Ancora di Cortina d’Ampezzo sono asset di un’altra società di Renzo, la Red Circle Srl di cui non mi occupo io e che è distinta da Red Circle Investments. Del vino invece mi occupo in prima persona come Amministratore delegato di Brave Wine, società che gestisce gli investimenti nel settore vinicolo di alta gamma. Brave Wine vede tra le partecipazioni Diesel Farm, azienda che difende la biodiversità e la bellezza delle colline di Marostica, in provincia di Vicenza, coltivando uva e olivi rigorosamente senza sostanze chimiche di sintesi, con lavorazioni agronomiche tradizionali associate a pratiche innovative. Ma Brave Wine gestisce anche partecipazioni rilevanti in Benanti, una delle più pregiate cantine siciliane dell’area etnea, e in Josetta Saffirio di Sara Vezza, che produce a Monforte D’Alba, in provincia di Cuneo, il Barolo e il Nebbiolo tra i più pregiati del nostro Paese. Insomma, il lavoro non ci manca ma non riusciremmo mai a fare tutto quello che facciamo se alla base non ci fossero una grande passione e il desiderio di mettere le nostre competenze imprenditoriali al servizio della società e delle nuove generazioni”.
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