Il Governo affronta oggi il voto del Parlamento sulla riforma del Mes, ma, salvo colpi scena, ci sono buone ragioni per immaginare che il Conte 2 riesca a superare la prova. Non solo perché una parte della fronda grillina sembra riassorbita e perché la parte ragionante di Forza Italia darà una mano, ma anche perché il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ancora una volta è il vero ago della bilancia del Governo, ha già detto che su questo terreno sosterrà il Governo. Dopo l’ennesima riunione di maggioranza e dopo l’intervento del premier Conte in Parlamento, Renzi ha in effetti dato il suo via libera alla risoluzione del Governo sulla riforma del Mes.
Ma se sulla riforma del Mes le nubi sembrano diradarsi, è sul Recovery Fund che il braccio di ferro tra Renzi e Conte resta più aperto che mai. Il leader di Italia Viva, che fa da centravanti di sfondamento anche per l’ala del Pd che si rifà al segretario Nicola Zingaretti e a quella dei Cinque Stelle che guarda al ministro degli Esteri Luigi Di Maio sempre più insofferente dei metodi di governo di Conte, ha detto chiaro e tondo al premier che o cancella la cabina di regia, che finirebbe per esautorare di fatto il Governo, e cambia l’allocazione stessa delle risorse del piano italiano di realizzazione del Recovery Fund oppure può scordarsi il consenso dei renziani. E a quel punto il Governo rischierebbe la crisi, perchè al Senato Renzi ha chiarito che sia la cabina di regia che l’allocazione delle risorse del piano italiano di attuazione del Recovery devono uscire dalla Legge di Bilancio altrimenti Italia Viva non la voterà e ritirerà i suoi ministri dal Governo. E, per giunta, Renzi ha chiesto che dalla Legge di Bilancio Conte tolga anche la norma che istituisce la Fondazione dei servizi segreti che aveva già visto contrarie tutte le forze politiche presenti nel Copasir. Insomma, dopo la giornata di oggi e dopo il durissimo attacco di Renzi al Conte, la resa dei conti si avvicina e avrà luogo in occasione della approvazione della Legge di Bilancio entro la fine dell’anno.
“Non abbiamo dato pieni poteri a Salvini e non li daremo a Conte” ha ripetuto Renzi. Che il leader di Italia Viva faccia sul serio se n’è accorto anche il Pd, che cerca di mediare per evitare la crisi di Governo ma che vede di buon’occhio una strigliata alla gestione solitaria di Conte sia sul Recovery che sull’uso del Mes e sulla Fondazione della cybersecurity. Ora tocca al premier disinnescare i rischi di crisi, ma certamente per la politica italiana li prossimi giorni saranno bollenti.