L’ostruzionismo cieco delle opposizioni alla riforma del Senato amareggia ma non piega il premier Matteo Renzi che anzi rilancia: “Se si approva la riforma del Senato, l’Italicum diventa rivedibile” . In sostanza Renzi è pronto trattare sulla legge elettorale, già approvata alla Camera, aprendo alle preferenze e agli aggiustamnenti del premio di maggioranza e delle soglie d’accesso per i partiti minori ma a una condizione tassativa: che finisca l’ostruzionismo e che la riforma del Senato venga finalmente approvata. In altre parole: sì alla trattativa ma no ai ricatti delle minoranze.
In un clima sempre rovente, la maggioranza ha incassato un altro successo parziale al Senato perchè oggi, malgrado le proteste delle opposizioni, la Giunta del regolamento ha confermato la validità del cosiddetto “canguro” che permette di defalcare gli emendamenti preclusi dalla bocciutura dell’emendamento principale. Già ieri sono stati falcidiati 1.400 degli 8.000 emendamenti presentati alla riforma del Senato.
Intanto, mentre le acque in casa Pd sono meno agitate dopo l’accettazione di Renzi della mediazione Chiti (bocciata però da Sel), tesissimi sono diventati i rappporti tra Renzi e il partitino di Vendola che ieri ha perso la federazione di Sel di Siena che ha così inteso protestare contro il rifiuto di ogni mediazipne sulla riforma del Senato