“Chi è uscito dal Pd non è il nostro avversario”, che resta il populismo grillino e leghista. Con il ramoscello d’ulivo verso l’Mdp di Bersani, il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha riaperto a sinistra sostenendo che per vincere le elezioni serve una “coalizione ampia”, da Calenda a Pisapia e, si ci staranno, anche agli scissionisti di Mdp.
E’ un cambio di passo rilevante quello di Renzi, che, raccogliendo i consigli dei giorni scorsi dei padri dell’Ulivo Romano Prodi e Walter Veltroni, riapre i giochi uscendo dall’isolamento in vista delle prossime elezioni e raccogliendo subito il plauso delle minoranze interne.
Per dar prova di buona fede, il Pd viene incontro ai problemi di Mdp approvando l’esenzione dalla raccolta firme per la presentazione delle liste elettorali per chi ha costituito un gruppo parlamentare entro il 15 aprile (cioè Mdp) e sostenendo a spada tratta il Rosatellum, cioè la nuova legge elettorale un po’ meno proporzionalista che favorisce il formarsi delle coalizioni, anche attraverso il voto disgiunto.
E proprio il Rosatellum potrebbe oggi compiere un passo in avanti con l’approvazione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, anche se la battaglia vera sarà al Senato, dove i grillini minacciano fuoco e fiamme.