Lo Sblocca Italia, ma anche la riforma della giustizia. Non però le nuove importanti misure per la scuola, rinviate in extremis per evitare ingorghi istituzionali ma anche perchè non sono ancora state del tutto trovate le risorse per l’assunzione dei nuovi insegnanti. Sono soprattutto queste le carte sul tavolo del Consiglio dei ministri che si terrà oggi, dopo l’incontro di ieri sera tra l premier Matteo Renzi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano anche in vista del summit europeo di sabato sulle nuove sanzioni contro la Russia e sull’attribuzione degli incarichi nella nuova commissione europea dove il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, dovrebbe con tutta probabilità diventare Lady Pesc.
Temi importanti, quasi decisivi nel giudizio verso il governo Renzi, che inaugura i famosi mille giorni entro i quali il premier intende cambiare il Paese. Ma andiamo con ordine.
Giustizia. Renzi l’ha promesso: “Entro mille giorni dimezzeremo l’arretrato del civile”. Un’impresa improba, visto il numero di procedimenti pendenti, circa 5 milioni. Per farlo bisognerà garantire “un processo civile in primo grado in un anno, anziché tre come oggi” e tagliare la chiusura estiva dei tribunali, abbassando a 20 i giorni di ferie.
Molti i dubbi, da parte soprattutto dell’Associazione nazionale forense, secondo cui alcune soluzioni allo studio (come quella di ridurre il numero degli appelli e favorire il ricorso ad arbitrati e mediazioni) “potrebbero rivelarsi un flop. Le anticipazioni che circolano su una possibile stretta sull’appello e sul ricorso per Cassazione, specularmente a quanto è stato detto per il penale, vanno nel solco, già percorso in modo fallimentare, di cercare di intervenire sui numeri, a scapito delle tutele”.
Da un punto di vista politico, invece, le misure che incontrano la maggiore opposizione sono quelle sulle intercettazioni, ma anche sulle responsabilità dei magistrati che sbagliano e sul falso in bilancio la maggioranza rischia di saltare. E’ probabile che oggi il Consiglio dei ministri approvi la parte della riforma che riguarda la giustizia civile rinviando quella sulla parte penale per evitare spaccature tra Pd e Ncd.
Sblocca-Italia. Moltissime le misure sul tavolo, con l’obiettivo di far ripartire l’economia italiana. Si va dal regolamento edilizio unico allo sblocco dei grandi cantieri, passando per lo sconto fiscale per chi compra una casa e poi l’affitta e per l’accelerazione sul taglio delle aziende partecipate dagli enti locali.
Molto atteso anche l’intervento sulle partecipate, sulle quale il Governo dovrebbe far calare la scure per evitare sprechi e clientelismi che hanno spesso caratterizzato l’ex municipalizzate più piccole.
Il nodo più scabroso resta comunque quello delle coperture finanziarie, anche se la task force che se ne occupa avrebbe già scovato fondi inutilizzati per circa 3,9 miliardi di euro. In ogni caso, Renzi ha escluso qualsiasi aumento delle tasse, anche se, dopo le ultime stime sul Pil, occorrerà mettere mano alla spesa pubblica, con tagli sostanziosi, per evitare uno sforamento dei vincoli sui conti pubblici. Escluso anche ogni prelievo straordinario sulle pensioni del ceto medio.
Scuola. Per quanto riguarda la scuola si è parlato molto della decisione di superare il sistema dei supplenti, anche attraverso l’assunzione di circa 100.000 insegnanti precari, con una spesa di circa 1,5 miliardi di euro. L’assenza di una copertura finanziaria certa e la necessitàù di evitare sovrapposizioni tra i provvedimenti di riforma hanno però indotto Renzi a rinviare questa parte al un prossimo Consiglio dei ministri.
I mille giorni partono domani. Vedremo se il Governo riuscirà ad essere all’altezza delle sue tante promesse.