“Quella dei migranti dalla Libia non è una emergenza, ma questo non significa che non dobbiamo lavorarci: il modello deve essere quello dell’accordo con la Turchia, che io e Angela Merkel siamo concordi nel voler incoraggiare e implementare”: così il premier Matteo Renzi ha aperto la conferenza stampa a Palazzo Chigi, successiva alla colazione di lavoro con la Cancelliera tedesca, in visita a Roma dove incontrerà anche Papa Francesco.
“Non possiamo lasciare l’Italia da sola”, ha ammesso la Merkel, in sintonia con Renzi. “E’ un dovere di tutti che la scommessa sui migranti funzioni – ha proseguito Renzi -: su questo c’è forte convergenza tra Italia e Germania, nel segno di un approccio carico di valori umani e in grado di offrire una risposta politica unitaria seria e credibile, e di lungo periodo”.
Dopo la Turchia e la rotta balcanica, l’altra grande sfida attuale è quella dell’Africa. “I migranti dalla Libia sono in linea con quelli del 2015 – ha precisato il premier italiano -: ad oggi sono circa 26mila, appena un migliaio in più in proporzione allo scorso anno. Quella libica non è un’emergenza ma questo non vuol dire che non si debba lavorare insieme, con la stessa filosofia che ha ispirato l’accordo con la Turchia”.
I due leader si sono anche espressi in sintonia nel giudicare la mossa dell’Austria: “Ha destato stupore e dissenso – ha detto Renzi – sulla scelta di erigere un muro nel Brennero. E’ una posizione sbagliata e anacronistica, e nemmeno giustificata da una reale emergenza. Ma io dico che sarebbe stata sbagliata anche in caso di emergenza”. “Bisogna difendere Schengen”, gli ha fatto eco Angela Merkel sulla questione più generale dei muri e del ripristino delle frontiere.
L’unico punto di disaccordo, non secondario, è quello su come finanziare il piano immigrazione: “Siamo d’accordo sul fatto che la leadership debba essere europea – ha detto Renzi -, ma per finanziarlo noi proponiamo gli eurobond e Berlino su questo non è d’accordo. Noi comunque siamo disponibili al dialogo”.
Il premier ha anche annunciato un prossimo vertice bilaterale, entro il 2016, che l’Italia ospiterà a Maranello, sede dell’eccellenza automobilistica: “E’ una scelta voluta per dare un messaggio: bisogna scommettere su automotive e innovazione, su storia e futuro”.