“Italia Viva vuole dettare l’agenda del Governo”. Stabilità di governo sì ma immobilismo no, Conte merita il rispetto di Italia Viva ma non è il leader dei progressisti, no a un partito con Pd, Leu e Cinque Stelle e no alla ricandidatura di Emiliano alla Regione Puglia. Queste sono in sintesi le coordinate politiche delle relazione con cui Matteo Renzi ha aperto oggi a Roma l’assemblea di Italia Viva. Anzitutto: sostegno al Governo e rispetto per il premier Conte, ma a condizione che il Governo agisca e non si limiti a vivacchiare ma adotti subito il piano shock per l’economia sbloccando i cantieri e sapendo che, in ogni caso, Conte – a differenza di quanto sostiene il segretario del Pd, Nicola Zingaretti – non può il essere il leader del campo progressista.
Ma Renzi, anticipando lo schema proporzionale della prossima legge elettorale, respinge anche l’idea, tipica del maggioritario che non ci sarà più, della divisione in due campi del sistema politico bocciando il bipolarismo tra sovranismo contro populismo. E’ in questa chiave che il leader di Italia Viva rifiuta ogni adesione della sua formazione politica all’abbraccio tra Pd e Cinque Stelle e alla nascita di un nuovo partito composto da Pd, Leu e Cinque Stelle. “Se il Pd imboccherà questa strada, per noi riformisti si aprirà una prateria” che può arrivare fino al 20% di tutte le forze riformiste e di centro.
Nella stessa logica antipopulista, Renzi ha anche seccamente bocciato la ricandidatura del Governatore uscente Michele Emiliano alla guida della Puglia, anticipando che insieme ad Azione di Calenda e a +Europa della Bonino lavorerà a una candidatura alternativa e riformista. Pieno appoggio invece di Italia Viva alla candidatura del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, alle elezioni suppletive di Roma per sostituire in Parlamento Paolo Gentiloni, divento commissario europeo.