Sì la strada di Enrico Letta è giusta ma ora servono i fatti . Nell’Assemblea Nazionale di Italia Via, il leader Matteo Renzi conferma apertamente il giudizio positivo sulla nuova linea del Pd di Letta ma chiede le prove. “Il Pd di Letta è una svolta rispetto a quello di Zingaretti ma ora servono i fatti e noi lo sfideremo su 4 terreni: la giustizia, il Sud, i diritti e il lavoro”
Annunciando la Primavera delle idee che Iv lancerà domani e che durerà fino al 21 giugno per ascoltare i cittadini e tradurne le proposte in sintesi politica, Renzi ha ovviamente rivendicato la nascita del Governo Draghi. “Dicevano che Iv non serve ma senza il nostro coraggio e la nostra determinazione il Governo Draghi non sarebbe mai nato” e sarebbe stato inevitabile convivere con il Governo dell’immobilismo guidato da Giuseppe Conte.
Ma è al Pd di Letta che Renzi ha rivolto la maggior attenzione sfidandolo su quattro campi fondamentali: In primo luogo la giustizia: il Pd è per il garantismo o per il giustizialismo alla Travaglio? Crede nella civiltà giuridica o nella linea Bonafede?
Poi il Sud: non si aiuta il Mezzogiorno con lo statalismo, l’assistenzialismo e il reddito di cittadinanza ma con lo sblocco dei cantieri e lo sviluppo delle infrastrutture. Il Pd che ne pensa?
In terzo luogo i diritti: come fece il Governo Renzi sulle unioni civili, anche qui servono fatti. Volete lo ius soli? Realizziamolo.
Infine il lavoro che non si crea con i decreti ma che viene creato dalle imprese. Dicevano che il Jobs Act avrebbe limitato i diritti ma non è successo e in compenso quella legge ha creato 1 milione di posti di lavoro, a differenza del reddito di cittadinanza. Per Renzi l’inizio del Governo è decisamente soddisfacente e “finalmente si vede l’inizio della primavera” ma guai a fermarci. Le priorità sono due: vaccini e bonifici, vaccini e bonifici