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Renzi, esordio al Parlamento Ue: “L’Europa ritrovi la sua anima”

“Non credo che possiamo sottovalutare la questione finanziaria. Tra qualche lo dirò in modo deciso e convinto. Esite un grande tema finanziario, ma l’Italia sostiene che la grande sfida del semestre non sia solo elencare una serie appuntamenti, che pure ci saranno e spero con partecipazione la delle parlamentari e dei parlamentari, ma la grande sfida p ritrovare l’anima dell’Europa, il senso profondo del nostro stare insieme. Se dobbiamo unire burocrazie, a noi in Italia basta e avanza la nostra. C’è un’identità da ritrovare”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi di fronte al Parlamento europeo di Strasburgo, inaugurando il semestre italiano alla guida dell’Unione.

“Se oggi l’Europa facesse un selfie, che immagine verrebbe fuori? – ha aggiunto –. Emergerebbe il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione. L’Europa, oggi, mostrerebbe nel selfie il volto della noia”.  Quanto all’Italia, il Premier ha sottolineato che il nostro Paese “non viene a chiedere all’Europa i cambiamenti che non è in grado di fare, ma per dire che siamo i primi a sapere di dover cambiare. Io rappresento un Paese fondatore e che dà ogni anno un contributo importante alle istituzioni europee: diamo di più di quello che prendiamo, e ne siamo felici e orgogliosi. Ma rappresento anche il partito che ha preso più voti di tutti: e li abbiamo presi non dicendo che è colpa dell’Europa, ma che i nostri problemi nascono in Italia, che noi dobbiamo cambiare le istituzioni, la giustizia, la P.A. Sappiamo che prima di tutto dobbiamo chiedere a noi la forza di cambiare se vogliamo essere credibili. Non c’è un’Italia che chiede scorciatoie, ma un’Italia che offre la sua disponibilità a fare la propria parte”.

Di conseguenza, secondo Renzi “è chiaro che la questione economica e la discussione dell’ultimo Consiglio non si riduce alla richiesta di alcuni Paesi di cambiare le regole. Noi vogliamo rispettarle, ma le rispetta chi ricorda che abbiamo firmato insieme il ‘Patto di stabilità e crescita’. Non solo di stabilità. Senza crescita non c’è fututo. E la richiesta non è di un singolo Paese, ma per tutta l’Europa. Non chiediamo un giudizio sul passato, ma vogliamo cominciare il futuro, subito. Il mondo corre al doppio: vogliamo recuperare questo gap o no? Su Ict, su climate change, sul capitale umano. Non ci sarà nessuno spazio per l’Europa se resteremo solo un’espressione geografica”.

Infine, il Presidente del Consiglio ha dedicato un breve passaggio alle minacce di uscita dall’Ue arrivate da Londra: minacce legate non solo agli euroscettici dell’Ukip, ma anche alle posizioni sempre più insofferenti del premier conservatore David Cameron nei confronti di Bruxelles, soprattutto dopo la nomina di Jean Claude Juncker alla guida della Commissione europea. “Non esiste un’Europa senza la Gran Bretagna”, ha chiosato Renzi. 

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