Sì al confronto in streaming con i Cinque Stelle ma nessuna possibilità di fare insieme il Governo. E’ la linea espressa dall’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, a pochi giorni dalla riunione della Direzione del suo partito nel suo intervento televisivo a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio.
“Abbiamo perso le elezioni e abbiamo ricevuto i peggiori insulti dai Cinque Stelle e da loro ci divide l’idea di futuro dell’Italia: non sarebbe serio di fronte agli elettori fingere di nulla. Non spetta a noi fare il Governo ma, se ne sono capaci, a Di Luigi Maio e a Matteo Salvini provino a farlo dopo due mesi di inutili teatrini”. “Dire no al governo con M5S non è ripicca, ma è dignità”.
Ma se la linea espressa da Renzi nei confronti dei Cinque Stelle, che ancora stamattina – con un’accorata lettera di Di Maio al Corriere della Sera – hanno cercato di perorare la causa di un accordo di governo con il Pd,, era prevedibile, più interessanti sono le prospettive evocate dall’ex premier per il dopo e cioè per quando si prenderà atto che fare un governo tra M5S e Lega o tra M5S e Pd è impossibile ma che sarebbe inutile tornare subito alle elezioni.
Renzi ha detto che bisognerebbe prendere atto che la bocciatura del referendum costituzionale del 4 dicembre del 2016 ha mandato in tilt il sistema ma che i problemi restano e che sarebbe ora di riprendere in mano il dossier della legge elettorale e della conseguente riforma costituzionale. Con un’apertura inedita. “Se il centrodestra e i Cinque Stelle ci dicono che sono disponibili a riscrivere le regole elettorali e costituzionali per far funzionare il Paese, noi ci stiamo”. Ma con quale Governo? “Deciderà il Presidente della Repubblica, ma noi del Pd non andiamo in cerca di poltrone e non andiamo a fare i soci di minoranza di una forza politica controllata da una società privata”, come è stata prima Forza Italia e ora il Movimento Cinque Stelle. Insomma, quel che ci vorrebbe è un Governo per le riforme, manda a dire Renzi.
Ora la parola passa alla Direzione del Pd ma la sorte di un Governo M5S-Pd è già segnata. Vedremo che cosa succederà dopo le elezioni in Friuli: se cioè ci sarà un ritorno di fiamma tra Di Maio e Salvini o se il Presidente Mattarella riuscirà davvero ad aprire una fase costitutente per riscrivere tutti insieme le regole del gioco.