Dalla Legge di Stabilità al caos romano del Movimento 5 Stelle, Olimpiadi comprese, passando per il terremoto e il progetto Casa Italia. E’ un Matteo Renzi a tutto campo quello che interviene da Bari in occasione dell’inaugurazione dell’80esima edizione della Fiera del Levante, disertata l’anno scorso ma quest’anno ancora più importante visto che il premier ne ha approfittato per annunciare il Patto per la Puglia, firmato con il presidente della Regione Michele Emiliano.
L’intesa con il governo assegna al “tacco” d’Italia 2 miliardi e 71 milioni di euro cui si aggiungono 1,3 miliardi sbloccati ad agosto dal Cipe. Dopodichè Renzi anticipa una novità della prossima legge di bilancio: il “bonus albergatori”, ovvero un meccanismo premiale che sarà previsto dal governo a favore di chi investe: “Diremo a chi ha un albergo, forse anche un ristorante, ma vediamo le coperture, che avrà diritto ad una sorta di super sconto, chiamatelo bonus o come volete. A chi interviene spendendo sull’azienda noi saremo in grado di dare sconto fiscale”. La competizione, spiega Renzi, “è globale e noi dobbiamo avere strutture adeguate nell’accoglienza”.
Renzi è anche intervenuto sul progetto Casa Italia: “Ho chiesto una mano a tutti. Ci sono cento argomenti su cui i politici possono litigare, ma sulla gestione della casa comune si gioca la credibilità della politica. Cerchiamo di giocarla pulita questa partita. C’è modo e modo di discutere. Su questo tema, abbiamo chiesto a tutte le forze politiche non solo di controllare che tutti i soldi per la ricostruzione siano trasparenti, ma abbiamo chiesto di darci una mano per immaginare quello che sarà Casa Italia”. Per il presidente del Consiglio “le risorse ci sono, se ne serviranno altre le metteremo, ma facciamo uno sforzo perché la prevenzione non sia solo una frase fatta”.
Partendo dalla ricostruzione e dalla prevenzione nelle aree a rischio sisma, Renzi il premier dalla platea di Bari ha allargato il discorso alle grandi opere pubbliche: “Due anni fa parlammo dell’Expo e c’era chi diceva che sarebbe stata una schifezza, una mangiatoia, perché c’erano stati gli scandali e noi eravamo intervenuti creando l’autorità anticorruzione. Ma è molto facile parlare, parlare, polemizzare poi c’è chi ha la responsabilità di fare le cose e se c’è uno scandalo non basta andare a gridare nei talk show ma bisogna creare le condizioni: non si blocchino le opere pubbliche, si blocchino i ladri e li si mandino in carcere, non si dica di no alle opere pubbliche”.
Infine, una stoccata al Movimento 5 Stelle, travolto dal caso Roma e in calo nei sondaggi, proprio a vantaggio del Partito democratico: un sorpasso importantissimo in un momento chiave come questo, a ridosso del referendum costituzionale. Non si possono utilizzare le Olimpiadi “come strumento per far pace all’interno di una faida di un movimento che si dovrebbe chiamare partito”. A giudizio del premier “si possono avere tutte le opinioni che si vogliono sulle Olimpiadi e noi le rispettiamo, si può dire no alle Olimpiadi che vuol dire no ai posti di lavoro, no alla riqualificazione delle periferie, no all’occasione di identità di un Paese. Non si possono utilizzare le Olimpiadi per far la pace dentro singoli movimenti politici”, insiste il presidente Renzi. “Si dica di sì o di no, e lo si spieghi. E si sappia che i soldi che arrivano dalle Olimpiadi o arrivano a Roma o vanno a Parigi, non è che vanno per altre cose. I soldi per le Olimpiadi o aiutano le nostre città a crescere o aiuteranno le altre città in una competizione globale”.