Matteo Renzi definisce l’accordo raggiunto sulla Grecia “un accordo importante e non scontato“. “Una rottura sarebbe stata insensata – prosegue il premier – ed è finita con una soluzione di buon senso e ragionevolezza, specie rispetto a come si era partiti”. Una soluzione raggiunta “ai tempi supplementari” e condizionata dal ricorso al referendum greco. “E’ stato un errore – aggiunge ancora – ricorrere alla consultazione e in particolare è stato un errore interrompere il negoziato ed annunciarlo a sopresa, facendolo sapere ai partner europei dalle agenzie di stampa”.
Il premier, nel rispondere ad alcune domande in conferenza stampa, ha poi spiegato che l’Italia ha preso una posizione dura “esprimendo un deciso No all’ipotesi di basare il Fondo per le privatizzazioni Lussemburgo. Non sono stato l’unico ad everlo detto – ha precisato – ma sono stato il primo e l’ho fatto con una certa durezza. Era un’umiliazione che non si poteva infliggere alla Grecia”. Il Fondo di 50 miliardi, ha spiegato, non è lo stesso formulato dal ministro delle Finanze Schaeuble che chiedeva un fondo di garanzia basato all’estero. Il Fondo privatizzazioni, invece, ricevedrà risorse da destinare all’abbiatimento del debito pubblico.
E ancora, sulle ipotesi di una strategia di berlino per disarcionare il governo Tsipras: “L‘idea che Merkel, Schauble o Gabriel abbiano nella notte tramato per chissà cosa appartiene alla solita fantapolitica“.“Quello che ora dobbiamo fare – ha precisato ancora ilc presidente del Consiglio – è fare un passo avanti. L’Europa deve tornare a discutere del futuro e di come coniugare le necessarie riforme con la crescita”