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Renzi a Grillo: “Sul bonus di 80 euro bugie”

Dopo giorni di polemiche il Premier interviene sulla questione della restituzione del bonus di 80 euro da parte di alcune categorie di lavoratori. Renzi spiega”1,4 milioni di persone hanno perduto il diritto al bonus perché non rientrano nei limiti, ma 1,6 milioni di persone ci sono invece rientrati” – Poi l’attacco a Grillo: “dice solo bugie, i numeri parlano chiaro”.

Renzi a Grillo: “Sul bonus di 80 euro bugie”

Dopo giorni di polemiche e accuse, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto sulla questione riguardante la restituzione del bonus di 80 euro in busta paga che imperversa sulle prime pagine dei giornali nazionali.

Il Premier, nel corso della consueta enews, ha parlato senza mezzi termini di falsità: “Gli 80 euro, l’immigrazione, il JobsAct sono solo tre dei vari argomenti nella discussione di queste ore. Ma su tutti e tre si gioca sui numeri, si raccontano storie false, si prova a far diventare virali sulla rete cose che non sono vere. I numeri sono testardi, – ha continuato Renzi – la realtà non è quella descritta dai gufi: c’è ancora molto da fare ma la strada è quella giusta”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un passaggio della sua enews.

Dopo l’attacco generalizzato ai “gufi,” il Presidente del Consiglio risponde alle accuse del Movimento 5 Stelle e in particolare del suo leader, Beppe Grillo: “Grillo dice che noi li stiamo richiedendo indietro perchè era solo una manovra elettorale. Su Twitter il fondatore di Cinque Stelle è immediatamente diventato #beppebugiardo. Perché? Perché non è vero. Non c’è nessuna manovra oscura del Governo, men che mai a livello elettorale”.

Entrando nel merito della questione il Premier ha spiegato che 1,5 milioni di persone che avevano dichiarato di rientrare nei limiti stabiliti dalla legge per beneficiare del bonus, in realtà, in base alle analisi del MEF, non rispettano i parametri e non hanno dunque il diritto all’incentivo.

Ricordiamo che, in base a quanto stabilito dalla legge, gli 80 euro spettano solo ai lavoratori dipendenti del settore privato con un reddito annuo compreso tra gli 8mila e i 26mila euro lordi l’anno. Il beneficio non spetta invece a coloro che hanno un reddito inferiore agli 8mila euro. Sotto la quota minima prevista per il bonus, scatta la soglia di incapienza e non si pagano le tasse. A presentare la richiesta di erogazione devono essere i datori di lavoro, cui viene attribuito anche il compito di “determinare la spettanza del credito e il relativo importo sulla base dei dati reddituali a loro disposizione” .

“E’ vero che 1,4 milioni di persone che avevano dichiarato di stare nei limiti previsti dalla legge (8mila-26mila euro lordi) non ci sono stati e dunque hanno perduto il diritto al bonus. – ha spiegato il capo del Governo, Ma è vero anche che 1,6 milioni di persone che non avevano dichiarato di stare nei limiti, ci sono rientrati e dunque hanno diritto al Bonus”.

In base ai dati riportati da Renzi inoltre,  ci sarebbero 200mila italiani in più delle previsioni ad aver ricevuto il bonus: “il succo è che Grillo dice le bugie. Anche su questo. Ma ormai non è più una notizia. La verità è una: 11.291.064 italiani nel 2014 hanno ricevuto il bonus fiscale”.

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