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Renzi: “A Bagnoli nessuna cementificazione, bonifica storica”

“Non date ascolto alle ricostruzioni farlocche: a Bagnoli non c’è nessuna cementificazione. Bonifichiamo le terre, bonifichiamo il mare: stiamo procedendo alla più grande opera di recupero ambientale della storia italiana. Vale più di dieci abbattimenti di ecomostri. Con buona pace delle polemiche di chi per anni non ha mosso un dito. Noi siamo quelli che messi davanti alle responsabilità, non ci prendiamo paura. Abbiamo promesso di sbloccare l’Italia. E lo faremo, con umiltà e coraggio”. Lo ha afferma il Matteo Renzi sul proprio profilo Facebook, in occasione della sua visita a Napoli per discutere, con un vertice in Prefettura, del rilancio dell’ex area industriale dell’Italsider, alle porte del capoluogo campano.

“Elimineremo la colmata – ha anche aggiunto Renzi -. Eliminiamo cioè il più grande scandalo ambientale, bonificando 230 ettari e rimuovendo due milioni di metri cubi tra colmata e mare di rifiuti lasciati per anni in condizioni atroci”. Alla riunione, che è la quinta della cosiddetta “cabina di regia”, sono presenti, tra gli altri, Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del consiglio, Salvo Nastasi, commissario straordinario per Bagnoli, Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, e Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia. Quest’ultimo ha già dichiarato che entro giugno 2016 saranno bandite le prime gare e che entro l’estate l’arenile Nord di Bagnoli sarà reso fruibile dai cittadini. “Bagnoli è un luogo incredibile, situato in uno dei posti più belli del mondo. Chiuso dal 1993 deve essere bonificato e restituito a Napoli e all’Italia”, ha anche scritto Renzi su Fb.

“Dopo anni di chiacchiere e parole in libertà noi ci siamo presi l’impegno di smuovere il Sud, che significa rimettere il moto l’Italia – ha poi detto il premier al forum alla redazione del quotidiano Il Mattino -. C’è un’Italia al Nord che già è nelle condizioni di poter essere leader in Ue e poi c’è un Mezzogiorno che ha straordinarie opportunità e che deve essere messo in condizione di correre. Da qualche mese abbiamo cambiato passo”.

La giornata del premier era iniziata da Nisida, come testimoniato ancora dal profilo Facebook: “Ho deciso di iniziare la mia visita a Napoli da Nisida, il carcere minorile di questa meravigliosa città. Un luogo magnifico, paesaggisticamente meraviglioso. Ma anche un luogo di dolore ovviamente. Le storie di questi ragazzi sono storie tragiche per le vittime di quei reati. Ma anche per il degrado che ha segnato quasi sempre le loro esistenze. Io credo che un Paese civile sia quello che prova a dare a questi minorenni una seconda possibilità. Formandoli, educandoli, strappandoli alla criminalità. Perchè questo prevede la Costituzione. Perchè questo è ciò che rende la giustizia una cosa seria, diversa dal giustizialismo che va tanto di moda”.

Durante la giornata non sono mancate contestazioni e scontri, in particolare sul lungomare di via Caracciolo dove circa duemila manifestanti si sono scagliati contro la polizia, con lancio di sassi e petardi e in risposta idranti e lacrimogeni. Scene da guerriglia urbana, con un bilancio di quattro poliziotti feriti. Dal canto suo il sindaco Luigi De Magistris, come ampiamente annunciato, ha polemicamente disertato il summit: “Ho già comprato il costume – ha detto ironicamente -: aspetto solo che Renzi mi dica il giorno in cui posso andare a fare il bagno nel mare di Bagnoli”. Poi la critica si fa dura: “Non andrò mai in cabina di regia è un luogo da quale tenersi lontano ci sono le stesse persone sulle quali già 10 anni fa indagava Woodcock e io all’epoca ero pm. A Catanzaro so bene come stanno le cose”.

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