Le retour presenta una variazione onirica su uno dei motivi più poetici di René Magritte: l’oiseau de ciel, o cielo-uccello, la cui forma, colta a mezz’aria, sembra essere ritagliata dall’ambiente stesso in cui abita. Il soggetto era emerso per la prima volta nella composizione dell’artista del 1940 Le retour, ora al Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, e successivamente in Le baiser (1951) (Museum of Fine Arts, Houston). Il motivo si era evoluto quando Magritte creò Le baiser, raffigurante soggetti simili a Le retour (circa 1950) ma questa volta, capovolgendo completamente lo scenario precedente, con la notte che sostituisce il giorno nel corpo dell’uccello, mentre il paesaggio marino circostante rimaneva immerso nella luce soffusa del cielo coperto. In quanto tali, queste due opere possono essere considerate pezzi pendenti, esplorando un enigma visivo contrastante ma simile. Visto per l’ultima volta pubblicamente quando è stato messo all’asta da Christie’s nel 2004.
Le retour offerta da Christie’s sarà in mostra a New York dal 28 al 31 gennaio e a Hong Kong dal 7 al 10 febbraio prima di essere esposto a Londra dal 22 al 28 febbraio 2023
La variazione di uno dei temi più riconosciuti di Magritte in Le retour fornisce uno spaccato affascinante della sua pratica, soprattutto in relazione alle sue gouaches. Mentre a volte creava opere su carta che erano essenzialmente riprese di soggetti precedentemente esplorati a olio, spiegò al collezionista americano Barnet Hodes che le sue opere dovevano essere “ripensate” piuttosto che semplicemente riprodotte a guazzo. Il mezzo gli ha permesso di diffondere le sue idee/concetti visivi fondamentali a un pubblico più ampio.
Il colore che gli permette di trasmettere il pieno significato dell’immagine, descrivendo consistenza e peso, la superficie liscia della gouache che gli permette di accentuare la surrealtà dell’immagine e accentuare le fessure o i salti di logica in gioco nella composizione. Nel corso della sua carriera artistica, Magritte divenne sempre più abile nel convertire la sua visione dei misteri del mondo in immagini che, attraverso la loro semplicità iconica, trasmettevano i loro messaggi in modo ancora più sorprendente.