Bund decennali a tassi ridottissimi (2,395%), mai così bassi da vent’anni a questa parte. Per la prima volta dalla riunificazione tedesca, i titoli di stato non basteranno a recuperare il valore dell’inflazione, che, secondo le ultime rilevazioni, a luglio si attestava sulla soglia del 2,4%. Un dato che conferma l’orientamento sempre più marcato a vedere nelle obbligazioni emesse dal tesoro tedesco un bene rifugio, cui rivolgersi per assicurarsi contro le turbolenze dei mercati.
Una sorte opposta a quella riservata dagli investitori ai bond emessi da Paesi la cui situazione contabile è ritenuta ad alto rischio, tra cui l’Italia, che pur avendo un deficit di bilancio relativamente contenuto sconta un elevato rapporto debito-Pil. Da qui l’allargamento della forbice sui differenziali di rendimento tra le obbligazioni emesse da questi paesi e i bund del tesoro tedesco, il cosiddetto “spread”: già a valori record negli ultimi giorni, oggi ha fatto segnare un nuovo massimo storico a 384 punti base (3,84 punti percentuali).
