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Rendimenti sotto zero per i Bot giapponesi. Banche, Luxottica e Fca temi caldi a Piazza Affari

Per la prima volta un’asta del Tesoro si chiude in terreno negativo. Stamane i titoli a tre mesi del Giapone sono stati collocati a -0,037%, ovvero pur di posteggiare il denaro in un “porto sicuro” gli investitori preferiscono pagare piuttosto che investire in Borsa o su altri assets. 

Non è l’unico segnale di recessione: le scorte di greggio in Usa sono salite a  7,11 miliardi di barili, più del doppio delle stime degli analisti (2,7 miliardi), a conferma dei minori consumi (e dell’aumento della produzione).  Immediata la reazione del mercato: il greggio (-2,8%) è scivolato poco sopra la barriera degli 80 dollari, favorendo il ribasso dei titoli petroliferi.

Non aiutano, infine, i dati in arrivo dalla Cina: l’indice Pmi segnala un lieve progresso dell’economia, ma anche una nuova frenata della produzione industriale, ai minimi da cinque mesi. 

Ecco, in sintesi, i fattori che spiegano il cambio di umore di Wall Street, frenata dai titoli petroliferi, e la seduta all’insegna della cautela dei listini asiatici,

Tokyo oscilla attorno alla parità, in rosso seppur di poco le altre piazze, sotto in media dello 0,2%. 

L’onda al ribasso è partita da Wall Street: Dow Jones -0,92%, S&P -0,72%, Nasdaq -0,82%.

E’ probabile che questi nuovi segnali recessivi si facciano sentire stamani sui listini europei, in attesa dei dati Pmi del Vecchio Continente. Ieri, però, è proseguito il recupero dei mercati azionari.

Le Borse di Londra, Parigi e Francoforte hanno guadagnato lo 0,4%.

A Milano l’indice FtseMib è salito dell’1% con rialzi diffusi su tutto il listino.

BTP ITALIA NON FA IL PIENO, PIU’ VICINO IL QE EUROPEO

A sostenere i prezzi ha contribuito più di tutto l’atteggiamento “morbido” delle banche centrali a partire dalla Bce.

Continua infatti l’offensiva mediatica della squadra di Mario Draghi: il banchiere austriaco Ewald  Nowotny  non ha infatti  escluso ieri prossimi acquisti della Bce sul mercato dei corporate bond con l’obiettivo di espandere il bilancio dell’Istituto centrale. 

L’indicazione più significativa sulla scommessa del mercato sul QE europeo arriva dalla Germania: ieri l’agenzia federale ha collocato 1,428 miliardi di trentennali al 2,5%, al nuovo minimo storico.

Diversa, ma non troppo, la situazione Usa: la ripresa dell’inflazione americana di settembre (+0,1% su base mensile e +1,7% annua) rende più probabile l’addio, già la prossima settimana, agli acquisti del QE americano e ridà forza al dollaro, trattato poco sopra 1,26 sull’euro . Ma il mercato non teme pressioni su tassi, come dimostra la discesa del decennale al 2,208%.

Il Btp, intanto, è stabile con il rendimento al 2,50%, spread invariato a quota 164.

Si è chiusa ieri con una raccolta complessiva di 4,572 miliardi l’offerta al pubblico indistinto del nuovo Btp Italia ottobre 2020. Oggi il titolo sarà a disposizione degli operatori istituzionali.

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E’ possibile, come ha anticipato una nota della responsabile per il debito pubblico Maria Cannata, un ritocco verso l’alto della cedola garantita, per ora fissata all’ 1,15% (contro 1,65% di aprile.

Con le sei emissioni precedenti il Tesoro ha raccolto quasi 87 miliardi: il traguardo dei cento miliardi resta lontano.
STRESS TEST,  IL MERCATO SCOMMETTE SU MPS

Si sprecano le previsioni sull’esito degli Aqr (asset quality review) e degli stress test sui 130 istituti bancari esaminati da Bce ed Eba. 

Già stamane l’esito sarà comunicato agli istituti ma è richiesto il più rigoroso top secret fino alle 12 di domenica).

 Philippe Bodereau, responsabile per il settore bancario di Pimco, prevede che gli istituti bocciati saranno diciotto.  Secondo il gestore,  tra le banche che non supereranno l’esame di Francoforte figureranno alcuni istituti cooperativi e del settore pubblico tedesco e austriaco insieme ad altre banche patrimonialmente poco solide nei paesi periferici.

 Secondo l’agenzia di stampa spagnola Efe, invece, tre banche italiane (Mps, Carige e Banco Popolare)  tre greche e due austriache non supereranno gli esami condotti sugli istituti di credito della zona euro. Un report di Ig, invece, attribuisce a  Mps e Carige il 50-60% probabilità di esser bocciate. Al contrario Ubi, Banco Popolare e Bpm hanno il 75% di chances di passare l’esame.

Il mercato, però, ha premiato Monte Paschi +4,1% sperando in un verdetto più clemente del previsto. O, più facile, sulle novità che il voto europeo potrebbe innescare sugli equilibri della banca.

Da segnalare, tra le Popolari lo spunto di  Ubi Banca +1,7%, uno dei possibili “cacciatori” in uno scenario di aggregazione tra le banche della categoria. .
 
Serena la vigilia degli esami per   Unicredit +1,5% e  Intesa +1,3%. Mediobanca +0,6%. 

FUMATA BIANCA IN LUXOTTICA: L’AD ARRIVA DA WELLA

Adil Mehbob-Khan, nato in Inghilterra da padre pakistano e madre italo-ungherese, è il nuovo co-ceo di Luxottica destinato ad affiancare Massimo Vian.  Il manager proviene dalla scuderia Procter & Gamble:  dal 2011 è presidente di Wella.

Si chiude così, salvo nuovi colpi di scena, la fase di incertezza ai vertici del gruppo, come ha voluto segnalare lo stesso Leonardo Del Vecchio: “L’arrivo in squadra di Adil Mehboob-Khan rafforza e completa il vertice di Luxottica e avvia la nuova governance”. Lo stesso Del Vecchio ha aggiunto che  “la scelta di un Co-CEO di provenienza interna assicura la valorizzazione delle eccellenze manageriali del nostro Gruppo e garantisce continuità alla sua visione strategica. Al contempo Adil Mehboob-Khan come Co-CEO Mercati apporterà nuove energie e arricchirà la squadra di vertice con nuove esperienze”, conclude.

Ieri il titolo ha chiuso in rialzo del 2,5% a 38,13 euro con una forte accelerazione del finale.

FCA AVANZA ASSIEME A PEUGEOT. CROLLA SOGEFI (CIR)

Continua la marcia della Fca targata Wall Street: ieri  Fiat Chrysler è salita dell’1,76% a 7,5 euro, il sesto rialzo nelle ultime sette sedute, da quando cioè il titolo è trattato nella Borsa Usa. 

A favorire il rimbalzo del titolo è stata l’ottima performance di Peugeot +1,5%% , che ha  confermato ieri, in occasione di una trimestrale positiva,  la guidance di medio periodo: un segnale che lascia ben sperare a pochi giorni dal cda della multinazionale di casa Exor, in programma a Londra-

In netto ribasso invece Cnh Industrial -2%.

Da segnalare nell’automotive un piccolo terremoto per  Sogefi , la controllata Cir precipitata del-10,71% , vicino ai minimi dell’anno a 2,232 euro, dopo i deludenti risultati dei primi nove mesi e l’uscita di scena, dopo poco più di un anno, dell’attuale amministratore delegato, Guglielmo Fiocchi. Alcuni broker, come Kepler Cheuvreux ed Equita, hanno ridotto i prezzi obiettivo sul titolo

BLACKROCK PUNTA SU EI TOWERS. BENE L’ESPRESSO

Avanza Ei Towers +0,2%. Dalle comunicazioni Consob emerge che BlackRock ha aumentato la quota dal 6,8 al 10,2% nella società che che possiede in Italia la principale rete di torri di trasmissione del segnale radio, tv e telefonico, sale dello 0,2% a 38,92 euro.

I vertici della controllata di Mediaset hanno di recente confermato il forte interesse per le torri Wind mentre giudicano più difficile un proprio ruolo nel processo di dismissione delle torri di trasmissione Rai e Telecom. 

Sotto i riflettori gli editoriali. Mediaset è salita dell’1,02%. Mondadori -1,68%.

Balzo in avanti de L’Espresso +2,5% dopo i risultati del terzo trimestre 2014. 
I primi nove mesi dell’anno chiudono con un utile netto di 4,6 milioni di euro, leggermente migliore dei 4,5 milioni dello stesso periodo del 2013, nonostante i ricavi siano scesi dell’8,1% a 471 milioni. 

Categories: Finanza e Mercati