Aria di nozze nel mercato delle automobili. La francese Renault e la giapponese Nissan, alleate già da anni, stanno valutando l’ipotesi di fondersi sotto le insegne di una nuova holding. Lo scrive il Wall Street Journal, precisando che le quote sarebbero divise circa al 50% tra gli azionisti delle due società.
Secondo le indiscrezioni riportate dal giornale americano, Nissan non ha ancora ricevuto una proposta dettagliata: “Non è un’offerta ostile. È chiaro che l’alleanza non sta funzionando in modo adeguato”, hanno detto le fonti, facendo riferimento al gruppo industriale Renault-Nissan-Mitsubishi (in precedenza Renault-Nissan), legato da partecipazioni incrociate.
Le stesse fonti rivelano che “ci sono negoziati in corso su vari temi, per esempio un cambiamento della struttura patrimoniale, una migliore integrazione del management o una maggiore complementarità sui progetti”. Una cosa è certa, ovvero che “le cose non possono restare come sono”.
L’alleanza originaria era stata creata nel 1999 per affrontare le difficoltà finanziarie di Nissan: Renault aveva acquistato una parte del gruppo giapponese e, con l’obiettivo di ristrutturarla, aveva affidato la guida del gruppo a Carlos Ghosn, poi finito nell’occhio del ciclone per illeciti finanziari (è stato arrestato lo scorso 19 novembre, quindi rilasciato su cauzione una prima volta a marzo e di nuovo ieri, dopo il secondo arresto di aprile).
Nell’alleanza, Nissan è nettamente la società più grande, ma nelle partecipazioni incrociate risulta penalizzata, perché ha una quota del 15% in Renault, mentre il gruppo francese detiene il 43,4% di Nissan. Uno squilibrio che da tempo crea malcontento tra i vertici del gruppo giapponese.
Peraltro, il gruppo giapponese nei giorni scorsi ha emesso il secondo profit warning dell’anno, abbassando circa del 30% le stime sull’utile operativo 2019.
Ora, proponendo la creazione di una nuova holding, Renault vuole dare una risposta convincente alle preoccupazioni degli investitori sul deterioramento dei risultati di Nissan.
A sua volta, Nissan teme che Renault voglia forzare la mano sulla fusione per trarre vantaggio dall’attuale debolezza del partner.
Il nuovo presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, ha però assicurato che la creazione di una nuova holding consentirebbe alle società di lasciarsi alle spalle le dispute sull’azionariato e di concentrarsi sul rilancio delle attività.