Si annuncia burrascosa l’assemblea annuale degli azionisti della Renault in programma per mercoledì: dopo il naufragio della fusione con Fca che avrebbe dato vita al primo gruppo mondiale dell’auto, il presidente Jean-Dominique Senard, secondo quanto riferiscono fonti di stampa francesi, medita le dimissioni.
Senard non ha mai fatto mistero di essere favorevolissimo all’accordo con Fca e nel cda di mercoledì ha sostenuto la sua linea fino alla fine ma i rappresentanti del Governo hanno preteso il rinvio di ogni decisione, costringendo Fca a ritirare la sua proposta di matrimonio.
Più netta di così la divaricazione tra Senard e i top manager di Renault da una parte e il Governo francese dall’altra non potrebbe essere, malgrado a gennaio proprio il Governo aveva portato Senard alla presidenza della casa automobilistica. Oggi però Senard appare in cima alla lista dei perdenti ed è per questo che sarebbe intenzionato a dimettersi dal suo incarico, anche se è probabile che il Governo, per evitare il peggio, respinga almeno per ora le dimissioni e voglia verificare se il rapporto con Fca sia o no recuperabile.
Quel che è certo è che, salvo colpi di scena, l’assemblea di mercoledì si preannuncia a dir poco bollente e che, dopo le pesanti ingerenze politiche della casa autobolistica transalpina, non si vede quale altro gruppo possa farsi avanti in futuro per maritarsi con Renault, che dovrà fare miracoli per non mandare all’aria anche la partnership con i giapponesi della Nissan. Ma, mentre il ministro francese Le Maire ha cercato nei giorni scorsi di rabbonire i giapponesi della Nissan, Senard ha bloccato il loro piano di ristrutturazione inasprendo di nuovo i rapporti.