Non c’è pace per i vertici di Renault. Stavolta nell’occhio del ciclone è finito Thierry Bolloré. Nessun guaio giudiziario per lui, ma un siluramento in piena regola.
A pochi giorni dal cambio della guardia in Nissan – che ha annunciato l’arrivo di Makoto Uchida nel ruolo di ceo – il cda della casa automobilistica francese ha rimosso dalle sue funzioni “con effetto immediato” il suo delfino e attuale ceo Thierry Bolloré. Il suo posto sarà preso ad interim da Clotide Delbos, attuale Cfo di Renault. La notizia era nell’aria da giorni ed è stata commentata dal diretto interessato come un “colpo di mano clamoroso e inquietante”.
Bolloré era arrivato alla guida della società lo scorso gennaio prendendo il posto di Carlos Ghosn, il manager arrestato per aver omesso di dichiarare alcune centinaia di milioni di yen (milioni di euro) incassati come retribuzione aziendale e per aver usato beni dell’azienda a fini personali.
Secondo quanto riportato dai giornali francesi a spingere per il divorzio sarebbe stato il presidente Jean-Dominique Senard, da tempo in rapporti complicati con Bolloré, spalleggiato dal governo francese, che detiene il 15 per cento di Renault e controlla due seggi nel consiglio d’amministrazione della società. Alla base della decisione ci sarebbero anche le difficoltà nell’alleanza con Nissan, che a sua volta possiede il 15% della casa francese (senza diritto di voto), e di cui Renault detiene il 43,4%.
Il ribaltone stabilito dal cda è stato accolto positivamente dalla Borsa. A Parigi, il titolo Renault guadagna infatti il 4,3%, salendo da 51,20 a 52,98 euro.
A supportare Delbos nel ruolo di ceo ad interim ci saranno Olivier Murguet e Jose Vincente de los Mozos, nominati vice direttori operativi. Senard assumerà invece la presidenza del marchio ‘core’ Renault durante il periodo di transizione.