Gli interventi di finanza pubblica del governo italiano hanno convinto i mercati, come dimostra la caduta dei rendimenti che il nostro Paese deve pagare sulle sue emissioni a dieci anni. Lo scrive il vice presidente della commissione europea, Olli Rehn, in una lettera indirizzata ai ministri finanziari europei e ad altre autorità, fra cui il presidente della Bce Mario Draghi, per fare il punto sull’ultima riunione dell’Ecofin.
“I rendimenti dei titoli italiani a 10 anni che erano nel novembre del 2011 al 7,3% – continua Rehn – sono scesi sotto il 5% da marzo del 2012, perché i mercati credono alle scelte di bilancio fatte. Una caduta di 100 punti base nei rendimenti dei titoli pubblici consente un risparmio di 3 miliardi, solo nel primo anno”.
Nel testo, il vicepresidente ricorda che la Commissione Ue considera gli sforzi di risanamento dei vari Paesi sotto il profilo strutturale, ovvero al netto del ciclo e quindi “se la crescita diminuisce, ad un Paese può esser concesso un tempo maggiore per correggere il deficit eccessivo, a condizione che possa dimostrare di aver portato avanti gli aggiustamenti strutturali richiesti”.
Difficile non collegare questa concessione all’annuncio arrivato ieri dal premier francese Jean-Marc Ayrault, il quale ha ammesso che la Francia non riuscirà a ridurre il deficit al 3% entro il 2013 come richiesto dall’Unione.