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Regno Unito: vittoria a valanga per i laburisti, disfatta per i Tory. Il nuovo premier Starmer: “Il Paese ha votato il cambiamento”

©UK Parliament/Maria Unger via Wikimedia Commons

Il Labour Party torna al potere dopo 14 anni di Governo ombra. Come da pronostici, i laburisti hanno stravinto le elezioni del 4 luglio, conquistando 411 seggi, solo 7 in meno rispetto allo storico risultato raggiunto nel 1997 da Tony Blair. Keir Starmer sarà dunque Primo Ministro al posto dell’attuale Rishi Sunak che torna a casa dopo la disfatta storica del Partito Conservatore. Per i Tory questa elezione rimarrà negli annali: è il peggior risultato mai ottenuto dai tempi del dopoguerra. Grande soddisfazione anche per Nigel Farage, che entra per la prima volta nella sua carriera alla Camera dei Comuni, con il suo Reform Party che conquista 13 deputati. Festeggiano i liberaldemocratici centristi di Ed Davey, che hanno ottenuto il loro miglior risultato di sempre. Da segnalare il dato sull’affluenza, scesa ai minimi da oltre 20 anni: secondo non ancora definitivi, alle urne sarebbe andato il 59,8% degli elettori, in netto calo rispetto al 67,3% del 2019.

“Io servirò ciascuno di voi, che mi abbiate votato o no. Il Paese ha votato per il cambiamento” ha detto il leader laburista nel suo discorso di vittoria come deputato nel collegio londinese di Holborn e St Pancras, dove è stato con oltre 18.000 voti, 11mila in più rispetto al secondo candidato. A risultati quasi definitivi il neo primo ministro è intervenuto nuovamente: “Ce l’abbiamo fatta! Il cambiamento inizia ora. Il partito laburista è cambiato, è pronto a servire il nostro paese, pronto a riportare la Gran Bretagna al servizio dei lavoratori. Il mandato comporta grandi responsabilità. Dobbiamo riportare la politica al servizio del pubblico. Questa è la grande prova della politica in quest’epoca: la lotta per la fiducia è la battaglia che definisce la nostra epoca. Prima il Paese, poi il partito è un principio guida”. 

Elezioni Regno Unito: chi ha vinto

I laburisti non vincevano un’elezione da 19 anni (Gordon Brown era subentrato dopo le dimissioni del suo predecessore). L’ultima volta fu nel 2005 con Tony Blair. Non solo, da 27 anni il Labour Party non vinceva un’elezione partendo dall’opposizione e non dal Governo. Ce l’ha fatta adesso, con una vittoria a valanga che consegna nelle mani del partito una maggioranza granitica con 410 deputati eletti (la maggioranza è di 344). Un trionfo sonoro con il quale il Regno Unito svolta ufficialmente a sinistra, mentre il resto dell’Europa continentale cerca di resistere all’avanzata dell’estrema destra. È un successo notevole per Keir Starmer, capace nei suoi 5 anni di leadership di rinnovare profondamente il partito, riportandolo su posizioni moderate ed epurando qualsiasi radicalismo.

Non si può non annoverare tra i vincitori Nigel Farage che al suo ottavo tentativo dopo sette fallimenti è stato eletto per la prima volta alla Camera dei Comuni. Il suo Reform Uk ha conquistato il 14,3% dei voti a livello nazionale, ma a causa del sistema elettorale inglese, un maggioritario puro noto come First Past the Post che premia solo i vincitori dei collegi, i seggi sono solo 4, 1 dei quali è il suo che ha stravinto nel collegio di Clacton-on-Sea, nell’Essex. Raggiunto anche un altro obiettivo: rubare voti a destra ai conservatori, ampliando il tonfo del partito. 

Esultano anche i liberaldemocratici centristi (12,3%), che hanno conquistato 71 seggi, ottenendo il miglior risultato della loro storia. Alle elezioni del 2019 i libdem avevano eletto solo 8 deputati.

Migliorano la loro performance anche il Green Party (5 seggi, 2 in più del 2019), il partito gallese di Plaid Cymru (4 seggi, +2), il partito unionista Dup (4 deputati, +1), che però è stato superato per la prima volta dall principale partito cattolico, Sinn Féin (7 seggi). Anche il Sdlp, il partito nazionalista dell’Irlanda del Nord, che è riuscito ad entare alla Camera dei comuni con 2 deputati. 

Nelle fila dei vincitori c’è anche l’ex leader laburista Jeremy Corbyn, esponente della sinistra radicale che è stato eletto nel collegio di Islington North a Londra. E lo ha fatto  da candidato indipendente, dato che era stato espulso dal Labour proprio per mano del suo successore Starmer. Potrebbe essere questa l’unica nota negativa di una giornata trionfale per i laburisti.

Elezioni Regno Unito: chi ha perso

A livello nazionale, i laburisti hanno ottenuto il 33.9% dei voti, i Conservatori il 23,7% e da molte parti del Regno Unito arriva lo stesso commento: “Non hanno vinto i laburisti, hanno straperso i conservatori”. Le proiezioni indicano infatti che, rispetto al 2019, il partito laburista ha sì incrementato i propri voti, ma non tanto quanto ci si sarebbe aspettato (+1,8%). A perdere un numero record di suffragi (-19,9%) sono stati invece i conservatori di Rishi Sunak, scesi ai minimi della loro storia. “Il conto della Brexit è arrivato”, dicono in molti, ma nei 14 anni di governo conservatore c’è stato anche molto altro. Una serie innumerevole di scandali, il tracollo del sistema sanitario, il crollo della sterlina dopo il pasticcio fiscale di Liz Truss, la controversa legge sull’immigrazione voluta da Sunak per racimolare consensi. Il risultato finale di quanto accaduto è tutto nei numeri: 119 deputati eletti, 249 in meno rispetto a 5 anni fa. 

Male, molto male anche lo Scottish National Party che ha perso gran parte dei propri seggi nel Parlamento britannico. Gli indipendentisti scozzesi, che dominano la politica locale negli ultimi 15 anni, hanno conquistato solo 9 seggi, 28 in meno rispetto alle elezioni di cinque anni fa. “Non è una buona notte per l’SNP”, ha ammesso l’ex primo ministro Nicola Sturgeon, mentre il leader dello SNP alla Camera dei Comuni, Stephen Flynn, ha parlato di uno «tsunami» ai danni del suo partito. 

Quattordici ministri conservatori perdono il seggio

Nemmeno i ministri sono riusciti a tenersi il posto in Parlamento. E a rischio c’era anche il Premier uscente, che alla fine ce l’ha fatta. Rishi Sunak è stato eletto nella circoscrizione Richmond and Northallerton, nel North Yorkshire, dove era candidato per i conservatori. “È stata una notte difficile per i conservatori. Ringrazio gli elettori per il sostegno, non vedo l’ora di continuare a servirli. Il partito laburista ha vinto, ho chiamato Keir Starmer per congratularmi con lui”, ha commentato Sunak.

Rimangono invece fuori dalla Camera dei comuni quattordici ministri del governo uscente, tra i quali il ministro della Difesa, Grant Shapps, quella dell’Istruzione, Gillian Keegan e quello per la Scozia, Alister Jack.

Ha perso il suo seggio anche la ex premier britannica conservatrice Liz Truss ha perso il suo seggio nella circoscrizione di South West Norfolk, mentre alle ultime elezioni nel 2019 aveva ottenuto una maggioranza di oltre 26.000 voti. Truss, aveva guidato il governo Tory nel 2022 per soli 45 giorni, record negativo nella storia del Regno Unito. 

I prossimi passaggi

La nuova era del partito laburista comincia già oggi. Starmer sarà ricevuto alle 11 da Re Carlo III a Buckingham Palace e chiederà al sovrano il permesso di formare il nuovo governo in suo nome (prima di lui andrà il premier uscente Sunak). Subito dopo il leader laburista andrà direttamente al numero 10 di Downing Street, dove terrà un discorso e saluterà il personale. Subito dopo l’insediamento atteso per le 12.20 (le 13.20 in Italia), provvederà a fare tutte le nomine dei ministri, fa sapere alla Bbc Radio Pat McFadden, responsabile della macchina elettorale del Labour. È prevista inoltre per sabato la prima riunione del consiglio dei ministri.

Dalla settimana prossima si comincerà a fare sul serio: martedì alla Camera dei Comuni entreranno per la prima volta i deputati eletti che saranno chiamati a scegliere lo speaker del Parlamento. La cerimonia ufficiale d’inaugurazione del Parlamento si svolgerà invece mercoledì 17. A quel punto si comincerà a lavorare con la nomina dei ministri e la finalizzazione di un programma politico.

I commenti

Dai leader internazionali arrivano i primi commenti e le tradizionali congratulazioni, la maggior parte dei quali su X, al nuovo Primo Ministro. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel è tra i primi a intervenire: “Congratulazioni Keir Starmer per la storica vittoria elettorale nel Regno Unito. L’Ue e il Regno Unito sono partner cruciali, che cooperano in tutti i settori di reciproco interesse per i nostri cittadini. Non vedo l’ora di lavorare con te e con il tuo governo in questo nuovo ciclo per il Regno Unito. Ci vediamo presto alla riunione della Comunità politica europea del 18 luglio nel Regno Unito, dove discuteremo delle sfide comuni, tra cui stabilità, sicurezza, energia e migrazione”.

“Congratulazioni Keir Starmer per la tua vittoria elettorale. Non vedo l’ora di lavorare con te in un partenariato costruttivo per affrontare le sfide comuni e rafforzare la sicurezza europea”, scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

“Congratulazioni Keir Starmer per la vittoria. Continueremo il lavoro iniziato con il Regno Unito per la nostra cooperazione bilaterale, per la pace e la sicurezza in Europa, per il clima e per l’intelligenza artificiale”, commenta il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.

“Il Regno Unito è un grande paese alleato dell’Italia che fa parte del G7, a Washington incontrerò al vertice Nato il primo ministro e i ministri degli Esteri e della Difesa. Vogliamo continuare a lavorare bene con la Gb, che è un grande interlocutore e ha ottime relazioni con gli Usa”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato la vittoria dei laburisti in Inghilterra, parlando al Morning news del Tg5.

Congratulazioni a Starmer per la vittoria “convincente” anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “L’Ucraina e il Regno Unito sono stati e continueranno ad essere alleati affidabili nella buona e nella cattiva sorte. Continueremo a difendere e a portare avanti i nostri valori comuni di vita, libertà e ordine internazionale basato sulle regole”, ha scritto Zelensky. Molto più freddi invece i commenti arrivati dalla Russia. “Non vale la pena di aspettarsi cambiamenti significativi dal nuovo governo”, si legge su “Ria Novosti”, secondo cui i laburisti “sicuramente continueranno il corso dei predecessori in termini di russofobia ed escalation del conflitto in Ucraina”.

Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha detto invece di voler lavorare da subito con Stramer per costruire “un futuro più progressista ed equo” per le persone su entrambe le sponde dell’Atlantico. “Andiamo al dunque, amico mio”, ha aggiunto Trudeau. 

“Mentre si prepara a entrare a Downing Street come Primo Ministro, non vedo l’ora di lavorare insieme a lei e al suo nuovo governo per riportare a casa i nostri ostaggi, per costruire un futuro migliore per la regione e per approfondire la stretta amicizia tra Israele e il Regno Unito”, ha commentato su X il presidente israeliano Isaac Herzog. 

Congratulazioni via social a Starmer anche da parte del primo ministro australiano Anthony Albanese: “Non vedo l’ora di lavorare costruttivamente con il nuovo governo laburista”. 

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