Ci sono voluti 14 anni per tornare al potere nel Regno Unito ma la vittoria elettorale dei laburisti è una di quelle che lasciano il segno e che è destinata a diventare un modello per la sinistra e per la sinistra che non vuole fare solo atto di testimonianza per mettersi la coscienza a posto ma vuole vincere. Vincere per cambiare la realtà: non per far piangere i ricchi ma, come diceva l’indimenticabile leader socialista svedese Olof Palme, per far sorridere i poveri. Non a caso il Labour ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari (405 su 650) dopo aver compiuto una vera e propria rivoluzione culturale sotto la guida del pragmatico Keir Starmer, che ora diventerà meritatamente premier, e sulla scia di Tony Blair, che era stato l’unico leader laburista a sconfiggere per due volte i conservatori e a inaugurare una sinistra moderna e per nulla ideologica. Nel mondo ci sono due tipi di sinistra: quella massimalista alla Corbyn e alla Sanders e in Italia alla Landini, che infiammano le piazze ma hanno sempre perso, e quella pragmatica che traduce i sogni e i valori progressisti in riforme concrete e che ha sempre vinto, da Bill Clinton a Barak Obama e a Blair. Saggiamente Starmer ha scelto questa seconda via, che difende le classi popolari ma sa parlare anche ai ceti medi, e ha aperto una nuova stagione nel Regno Unito che diventa inevitabilmente un punto di riferimento per la sinistra di tutto il mondo e che speriamo possa dare frutti domenica prossima anche all’alleanza repubblicana francese. Ma speriamo che la lezione laburista apra gli occhi anche in Italia a chi deve capire che per costruire l’alternativa al governo di destra-centro serve una visione innovativa del Paese e la concretezza degli obiettivi.
Regno Unito, il trionfo dei laburisti diventa un modello: la sinistra vince quando sa parlare anche alle classi medie
Rispolverando Tony Blair, l’unico leader britannico che ha battuto due volte i conservatori, i laburisti sono tornati alla vittoria e hanno ricordato a tutti che la sinistra può vincere se ha una visione e preferisce la concretezza degli obiettivi ai fumi delle ideologie