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Regionali: Lega stravince in Lombardia, Zingaretti si salva nel Lazio

I risultati del voto in Lazio e Lombardia confermano più o meno la tendenza nazionale: in Lombardia stravince la Lega, nel Lazio il Pd si salva ma fa un grande risultato il Movimento 5 Stelle con Roberta Lombardi. Centrodestra intorno il 30%, ma con la lista indipendente di Pirozzi al 6%.

Regionali: Lega stravince in Lombardia, Zingaretti si salva nel Lazio

Dopo il conteggio dei voti per Camera e Senato, che hanno evidenziato un buon risultato di centrodestra e M5S e una grande delusione per il Partito Democratico, tocca allo spoglio delle regionali. Si è votato nelle due più importanti regioni italiane, Lazio e Lombardia, e i primi risultati parlano di esiti contrapposti, anche se confermano la tendenza nazionale di una difficoltà del Partito Democratico al cospetto di una forte ascesa del centrodestra e del Movimento 5 Stelle.

A Roma e dintorni infatti ha tenuto duro il centrosinistra, con il presidente Nicola Zingaretti che però supera a fatica la concorrenza di Stefano Parisi (centrodestra) e Roberta Lombardi (5 Stelle) e viene riconfermato, anche se con un vantaggio minimo. Nel 2013 Zingaretti ebbe un consenso quasi plebiscitario, col 40 e passa per cento, mentre stavolta – stando ai dai parziali – solo un votante su tre ha confermato la sua fiducia al presidente uscente che avrebbe raggiunto il 31,6% dei voti. Stabile intorno al 29,5% il centrodestra, al 29% la candidata Lombardi, che rappresenta l’ala più dura del Movimento 5 Stelle.

Ad aumentare i rimpianti del centrodestra la buona performance dell’ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che porta a casa con la sua lista quasi il 5%. Un bottino che avrebbe fatto comodo alla coalizione guidata dall’ex candidato sindaco di Milano, che esce così ancora una volta sconfitto da una sfida elettorale locale. Da sottolineare che, nonostante la probabile vittoria, non è detto che Zingaretti riesca ad ottenere la maggioranza in consiglio. In base alla legge regionale, 40 seggi verranno assegnati con metodo proporzionale, gli altri 10 seggi verranno suddivisi tra le liste provinciali che sostengono il governatore eletto. Ma data la breve distanza tra i tre candidati, non è detto che il “premio” sia sufficiente a conquistare la maggioranza assoluta.

Non ce la fa invece il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che in Lombardia sembrava poter arginare lo strapotere della Lega, che per il dopo Maroni ha candidato il sindaco di Varese Attilio Fontana, esponente della prima ora della Lega. Stando ai dati ancora provvisori, il divario tra i due sarebbe anche molto ampio, oltre i dieci punti percentuali. Al terzo posto si è classificato il candidato del Movimento 5 Stelle, Dario Violi, mentre Liberi e Uguali ha fatto peggio del risultato nazionale fermandosi poco sopra il 2% delle preferenze.

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