La riforma costituzionale dispone la soppressione del Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL), previsto dall’articolo 99 della Costituzione come organo di consulenza delle Camere e del Governo composto da esperti e rappresentanti delle categorie produttive.
Questo organismo non è risultato di effettiva utilità. Esistono oggi molteplici forme attraverso le quali il Parlamento e il Governo possono dialogare con la società e avvalersi in modo trasparente del contributo conoscitivo degli esperti e dei rappresentanti delle categorie produttive. Un organo ad hoc, di rilevanza costituzionale, costituisce il retaggio di una visione corporativa superata.
Anche se gli oneri di finanziamento del Cnel sono stati nel tempo progressivamente ridotti, l’abolizione dell’organismo elimina alla radice le rimanenti voci di costo che non appaiono più giustificate (nel bilancio del Cnel per il 2015 le entrate provenienti dallo Stato erano di quasi 9 milioni di euro). L’abrogazione dell’articolo 99 della Costituzione avrebbe effetto immediato, dal momento dell’entrata in vigore della legge costituzionale.
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