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Referendum: la Guida semplice alla riforma costituzionale di Assonime

Assonime ha scelto di illustrare con una “Guida semplice alla riforma costituzionale” la proposta di modifica della seconda parte della Costituzione approvata dal Parlamento, che sarà a breve oggetto di referendum.

Sulla riforma della Costituzione si è sviluppato un ampio dibattito, che ha posto in evidenza sia i pregi che le debolezze della legge costituzionale sottoposta alla consultazione popolare. Spesso, tuttavia, le posizioni paiono riflettere obiettivi politici contingenti (pro o contro l’attuale governo), più che questioni sostanziali. Molti contributi, inoltre, sono espressi in un linguaggio per addetti ai lavori, risultando difficilmente fruibili dalla generalità dei cittadini.

L’obiettivo della Guida è di spiegare con un linguaggio semplice le inefficienze degli attuali assetti istituzionali che giustificano una riforma della seconda parte della Costituzione, le questioni in gioco e le implicazioni della proposta, per aiutare i lettori a raggiungere consapevolmente le proprie valutazioni.

La Guida analizza le novità (superamento del bicameralismo indifferenziato, nuova composizione e nuovo ruolo del Senato, limiti alla decretazione d’urgenza e introduzione del “voto a data certa”, revisione della ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni, riduzione dei costi della politica), sintetizzando i principali profili oggetto di discussione tra i critici e i sostenitori della riforma.

Assonime sottolinea che la Costituzione fornisce il quadro istituzionale fondamentale per il funzionamento della democrazia, l’effettiva salvaguardia dei diritti dei cittadini, per lo sviluppo dell’impresa e per il lavoro. Per valutare le modifiche della Costituzione non ci si può limitare a motivazioni politiche di breve periodo, ma occorre una prospettiva diversa, più lungimirante.

A fronte della difficile situazione economica, della crisi europea, delle tensioni internazionali e delle nuove minacce alla sicurezza, occorre chiedersi se l’interesse dell’Italia sia meglio difeso mantenendo il testo della Costituzione oggi vigente (bicameralismo indifferenziato, attuale ripartizione delle competenze legislative, attuale numero di senatori, CNEL e riferimento alle Province nella Costituzione) oppure dalla legge costituzionale, che sicuramente per alcuni aspetti avrebbe potuto essere più chiara e compiere scelte più coraggiose (ad esempio, la revisione delle competenze legislative delle Regioni a statuto speciale è rinviata alla modifica degli statuti).

Per il referendum non è previsto un quorum. Nel decidere occorre tenere conto che, nel caso in cui la riforma approvata dal Parlamento venga rigettata, per una nuova riforma della Costituzione basata su un testo diverso ci vorranno alcuni anni.


Allegati: Guida semplice alla riforma costituzionale di Assonime

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