“Il referendum sarà un mandato chiaro e un chiaro messaggio in Grecia e all’estero sul nostro cammino europeo e sulla partecipazione all’euro. Nessuno potrà dubitare del nostro cammino all’interno dell’euro”. Nessuna marcia indietro da parte di George Papandreou, primo ministro di Atene, che nella notte – dopo un vertice di sette ore – ha ottenuto l’ok dal governo alla consultazione popolare.
I cittadini greci saranno chiamati ad esprimersi sull’accordo raggiunto con l’Ue per il salvataggio del Paese, che quindi è rimesso in forse, una decisione che ieri ha causato il crollo delle Borse di tutto il mondo. Il portavoce del governo greco, Elias Mossialos, ha detto che il referendum si terrà “il più presto possibile, subito dopo che i fondamentali dell’accordo di bailout siano stati formulati”, ma non ha detto se sarà prima di Natale.
Il premier ellenico ha respinto nelle ultime ore una fitta serie di critiche, alcune delle quali provenienti dal suo stesso partito di Governo, la sigla socialista Pasok. Sei deputati avevano chiesto ieri le dimissioni di Papandreou, auspicando la creazione di un esecutivo di d’emergenza. Ma per il momento il leader socialista rimane in sella, almeno fino al voto di fiducia di venerdì prossimo.
Risolti per il momento i problemi interni, a Papandreou resta da affrontare il nodo più difficile, quelo dei rapporti tesi con Francia e Germania. Questa sera è atteso a Cannes, dove è stato convocato da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy per un incontro chiarificatore sul refendum della discordia, ad appena 24 ore dall’apertura del G20. Saranno presenti anche funzionari dell’Ue e dell’Fmi. Mancherà invece all’appuntamento Mario Draghi, da ieri nuovo governatore della Banca centrale europea.
