“Il referendum del 4 dicembre costituisce un rischio concreto per le prospettive dell’Italia”. Lo scrivono gli analisti di Goldman Sachs nel loro ultimo rapporto sull’outlook delle economie europee.
“Il risultato del voto sulla riforma costituzionale è in bilico – proseguono gli esperti – i sondaggi attribuiscono un leggero vantaggio al fronte del NO, ma larga parte del corpo elettorale è ancora indecisa”.
In ogni caso, secondo la Banca d’affari americana, “l’eventuale vittoria del NO renderebbe ancora più ardui gli sforzi per ricapitalizzare le banche italiane più deboli, un processo che probabilmente è già stato rinviato al 2017”.
Tuttavia, sul versante politico, “una grande coalizione (che a quel punto verosimilmente non includerebbe più Matteo Renzi, a meno che l’attuale Premier non riesca alla fine a scollegare la propria carriera politica dal risultato del voto) continuerebbe a fare il possibile in seguito alla bocciatura della riforma”.
Gli analisti del colosso di Wall Street citano il risultato del referendum italiano anche fra le cause di un possibile indebolimento dell’euro nei prossimi mesi, insieme alle elezioni in Francia, Germania e Olanda.
In generale, “i timori degli investitori sulla consultazione italiana e sulle sue potenziali ripercussioni sono aumentati dopo il risultato del voto sulla Brexit dello scorso giugno”, conclude Goldman Sachs.