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Redditometro, si riparte: da Netflix ai cavalli, il fisco torna a controllare le spese degli italiani. Cos’è e come funziona

Pixabay

C’è chi lo definisce un’arma spuntata. Chi lo accoglie con favore. E chi sostiene che lo scalpore suscitato dal suo “ritorno” derivi dal fatto che siamo in piena campagna elettorale (si vota per le Europee il prossimo 8-9 giugno). Stiamo parlando del redditometro. Il fisco, infatti, torna a mettere sotto la lente le capacità di spesa dei contribuenti per risalire ai loro redditi: dalle spese per l’auto a quelle per la casa, dal costo delle utenze a quelle per il possesso di barche. Il redditometro è uno strumento che l’erario utilizza per risalire al reddito presunto dei contribuenti-persone fisiche. Era stato sospeso nel 2018: il decreto che lo riattiva a partire dai redditi 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e firmato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Una scelta che ha provocato frizioni nella maggioranza di centrodestra a pochi giorni dal voto, con FI e Lega contrari al provvedimento.

Redditometro, cos’è e come funziona

Dalle bollette ai medicinali passando per le spese del mutuo o alle spese per il telefono fino, addirittura, alle spese per piante e fiori o per mantenere un cavallo: c’è di tutto tra le voci che l’amministrazione potrà utilizzare per verificare il reddito (presunto) dei contribuenti secondo il nuovo redditometro riattivato con decreto ministeriale.

L’analisi partirà dai redditi 2016 e terrà conto degli elementi già presenti nell’anagrafe tributaria. Oppure di un livello minimo di spesa.

Redditometro, cosa c’è nell’elenco

Il lungo elenco allegato al provvedimento parte dai consumi di generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature: in questo caso viene preso in considerazione il valore della soglia di sussistenza della voce corrispondente individuata dall’Istat in assenza di dati presenti nel Sistema informativo dell’Anagrafe o comunque nella disponibilità dell’amministrazione finanziaria. Cioè in assenza di dati certi si presume una certa soglia di spesa.

Si prendono poi in considerazione le spese per il mutuo o per pagare l’affitto, l’eventuale canone per il leasing immobiliare e le relative spese per pagare acqua e condominio e anche le spese per la manutenzione o per eventuali agenti immobiliari. Quasi tutti gli investimenti sono presi in esame: dalle azioni ai francobolli.

Ci sono poi le spese per combustibili ed energia.

L’amministrazione potrà prendere in esame anche se si è in possesso o meno di un riscaldamento centralizzato. Ma anche la lavatrice nuova potrebbe rientrare: saranno infatti verificate anche le spese per mobili, elettrodomestici e servizi per la casa. Non sfuggono neanche i collaboratori domestici e altri beni e servizi per la casa (biancheria, detersivi, pentole, lavanderia e riparazioni). Poi le spese per la sanità a partire da medicinali e visite mediche.

Redditometro, come funziona con i trasporti

Altro capitolo è quello dei trasporti: si prenderanno in considerazione ai fini del reddito presunto le spese per assicurazione per la responsabilità civile, incendio e furto per auto, moto, caravan, camper, minicar e anche il pagamento del bollo. Lo stesso sarà per aerei e natanti insieme ai costi di manutenzione (pezzi di ricambio, ad esempio). Rientrano anche le spese per tram, autobus, taxi e altri trasporti.

Anche un nuovo cellulare e le relative bollette potranno essere all’esame insieme alle spese per l’istruzione. In questo caso si terrà conto di quelle per libri scolastici, tasse scolastiche, rette e simili per: asili nido, scuola per l’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria, corsi di lingue straniere, corsi universitari, tutoraggio, corsi di preparazione agli esami, scuole di specializzazione, master. E non sfuggono neanche i soggiorni di studio all’estero o gli affitti degli universitari.

Redditometro: tempo libero, cultura e giocattoli

Per il tempo libero, cultura e giochi si verificheranno le spese per: giochi e giocattoli, radio, televisione, hi-fi, computer, libri non scolastici, giornali e riviste, dischi, cancelleria, abbonamenti radio, televisione ed internet, lotto e lotterie, piante e fiori, riparazioni radio, televisore, computer. Non sfuggono gli abbonamenti pay-tv, le attività sportive e i cavalli: in questo caso si presume una spesa per cavallo mantenuto in proprio di 5 euro per il numero dei giorni di possesso risultanti in Anagrafe tributaria, 10 euro per cavallo a pensione. Si guarda anche a Fido e alle relative spese veterinarie. Il lungo elenco comprende poi: gli assegni al coniuge, la bigiotteria e il barbiere-parrucchiere.

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