Dal 1 gennaio 2018 sarà attivo il Reddito di inclusione (Rei), lo strumento di contrasto alla povertà introdotto dal governo. Inizialmente si rivolgerà a 500mila famiglie (1,8 milioni di persone). Il numero delle famiglie coinvolte è destinato a diventare 700mila entro luglio 2018.
Il Rei è stato presentato nella mattinata di lunedì dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. “Una svolta epocale per il Paese”, secondo il presidente dell’Inps Tito Boeri.
La misura si rivolge alle famiglie con minori, disabili, donne in gravidanza avanzata e over 55 disoccupati. Il tetto è fissato a 485 euro al mese, 5824,80 l’anno. I destinatari sono i nuclei familiari che rispettano i seguenti requisiti:
- Isee inferiore a 6mila euro
- Valore del patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione) non superiore a 20mila euro
- Valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro.
La soglia può salire di 2mila euro per ogni componente della famiglia successivo al primo, fino ad un massimo di 10mila euro. Le domande potranno essere inviate a partire dal 1 dicembre.
Già a partire dal primo gennaio 2018 però verranno inserite delle modifiche previste dalla legge di bilancio che allargheranno la platea di possibili beneficiari. La modifica più importante decorrerà dal primo luglio 2018, quando verranno meno tutti i requisiti familiari: il programma a quel punto si baserà esclusivamente sul reddito diventando universale e la platea dei potenziali beneficiari si allargherà.
“Il progetto che lanciamo oggi – ha commentato il ministro Poletti – è un passo importante su una strada ancora lunga e che potrà realizzarsi solo grazie a una larga collaborazione con tutti i soggetti”.