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Reddito fisso: la stagione dei buoni frutti durerà ancora 18 mesi. Opportunità con il Btp a 10 anni. Atteso bond retail Enel

I rendimenti sono tornati appetibili, la curva è di nuovo inclinata: è il momento del reddito fisso che sta offrendo buone opportunità. Il Tesoro sforna un’ampia gamma di titoli per il retail. Ne parliamo con Angelo Drusiani di Ersel Wealth Management. Dopo l’Eni potrebbe arrivare l’Enel

Reddito fisso: la stagione dei buoni frutti durerà ancora 18 mesi. Opportunità con il Btp a 10 anni. Atteso bond retail Enel

Per il reddito fisso è un buon momento, per la verità un ritorno alla normalità dopo anni di rendimenti inesistenti e curva invertita. Ora i rendimenti sono su un livello adeguato, né troppo alti che indicherebbero una cattiva reputazione per l’emittente Italiano, né troppo bassi come sono stati a causa delle politiche monetarie ultra accomodanti delle banche centrali.
I risparmiatori, che negli ultimi anni hanno per lo più la liquidità blindata sui conti correnti, hanno ripreso a investire, anche quelli italiani.

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L’acquirente Bce sostituita dagli investitori retail

Gli investitori italiani sono tradizionalmente meno propensi al rischio, tanto che un tempo venivano chiamati i Bot people, a indicare che il loro arco di investimento difficilmente andava oltre i 12 mesi.
Ma da metà dello scorso anno, da una parte anche i risparmiatori più pigri hanno realizzato che la liquidità tenuta sui conti correnti sarebbe stata erosa dall’inflazione. Dall’altra la progressiva uscita di scena della Bce nel ruolo di acquirente di titoli di Stato, ha spinto l’emittente pubblico anche italiano a sostituirla con gli investitori privati offrendo titoli a loro dedicati e assicurandosi anche la stabilità dell’investimento elargendo premi fedeltà.
Ecco che allora si sono moltiplicati i Btp indicizzati all’inflazione a cui si sono aggiunti i Btp Futura fino all’offerta più recente del Btp Valore.

Da metà 2022 all’autunno 2024: la buona stagione per la raccolta del reddito fisso

Abbiamo circa 18 mesi ancora per approfittare di questo buon momento per il reddito fisso. “Abbiamo un arco temporale interessante per il reddito fisso” dice Angelo Drusiani, advisor di Ersel Wealth Managment. “A partire dalla metà dello scorso anno e direi ancora fino all’autunno del prossimo anno, il settore gode di un ritorno alla normalità e offre buone opportunità: con rendimenti appetibili e una curva tornata finalmente inclinata”. E’ vero che pende la spada di Damocle del declassamenti di Moody’s che a fine aprile ha detto che potrebbe portare il debito italiano al livello di junk, “ma l’emittente italiano ha sempre dimostrato di saper collocare bene il proprio debito e quindi non dovrebbero esserci problemi” osserva Drusiani.

Buoni rendimenti su tutta la curva. Il decennale è una buona opportunità

Lungo la curva dei titoli di stato italiani, tornata inclinata dopo mesi di inversione, si va da un rendimento di circa il 3% sulle scadenze più brevi fino a oltre il 4% del decennale: rendimenti impensabili fino solo un anno fa quando addirittura erano negativi.

Quindi su quale scadenza o strumento potrebbe essere più opportuno puntare? “In questo momento una buona opportunità sono i Btp a 10 anni” dice Drusiani. “Non solo per la buona cedola annuale ben sopra il 4%, ma anche perchè, anche quando nel corso della sua vita ci si troverà con una riduzione dei tassi della Bce, si potrà guadagnare, vendendo, con il differenziale di prezzo”.
Il più recente decennale collocato dal Tesoro il 2 maggio scorso porta una cedola annua del 4,35% e un rendimento lordo del 4,42% al prezzo di emissione. Quindi da una parte una cedola di questo tipo è di tutto rispetto nel corso di 10 anni, ma volendo venderlo prima della scadenza si avrebbe una plusvalenza “perchè per ogni punto che perde in termini di rendimento guadagna 8 punti in termini di prezzo, quindi in ogni caso è un investimento che paga”.

Sulla parte media della curva attesa per il Btp Valore: il Tesoro vorrà stupire?

Anche le scadenze più brevi sono appetibili in questo arco di tempo. Per esempio, l’ultimo Btp a 5 anni collocato all’inizio di maggio ha offerto una cedola del 3,40% per un rendimento del 3,77%.
Per la scadenza a 4 anni il Tesoro ha annunciato la novità del Btp Valore in arrivo all’inizio di giugno rivolto ai soli investitori retail e con la peculiarità di fornire un premio fedeltà per i risparmiatori che lo deterranno fino alla scadenza (come si è visto in altre emissioni per il retail) e con cedole calcolate in base a dei tassi prefissati crescenti nel tempo.

Quale rendimento verrà offerto lo si saprà nelle prossime settimane, intanto si può fare qualche stima: “Un titolo a 4 anni al momento vale un rendimento tra il 3% e il 3,5%, ma il Tesoro potrebbe anche stupire alzando l’asticella, per garantirsi un buon collocamento” osserva Dusiani. Dovrebbe avere più fortuna dei quatro Btp Futura che al momento offrono cedole contenute. Buon momeno ancora anche per i Btp indicizzati all’inflazione fino a che il costo della vita sarà elevato. La concorrenza alle emissioni governative viene dalle banche che, visto l’aumento dei tassi stanno cercando di vendere i loro prodotti, magari con rendimenti vicini a quelli dei titoli di stato, ma, ricordiamo, con una tassazione più penalizzante: il 27% contro il 12,50% delle emissioni del Tesoro.

Si sente la mancanza di bond societari per il retail. Dopo Eni, sarà la volta di Enel?

Che ci sia molta voglia di investire sul reddito fisso ci sono molte testimonianze sul campo: una per tutte è stato il BTP Green 2031 collocato il mese scorso con una cedola del 4% per un importo di 10 miliardi, ma con richieste che sono state di ben 52,9 miliardi, da parte di circa 290 investitori. Secondo Andrea Ghidoni, Direttore Generale Intesa Sanpaolo Private Banking, nel 2023 la famiglie più facoltose hanno ridotto l’esposizione sull’azionario e si sono rivolte di più al mercato obbligazionario.
Certo, ci vorrebbe un maggior numero di emissioni rivolte all’investitore retail.
Anche nel settore dei bond societari. La soglia minima in Italia per accedere a questo tipo di emissioni è di 200.000 euro, quindi rivolte all’investitore istituzionale. Si può compensare, rimanendo nell’ambito della stessa valuta euro, con le emissioni tedesche (soprattutto nel settore automobilistico) e francesi (nel settore elettrico) che hanno una soglia minima solutamente di 1000 euro.
In Italia abbiamo avuto all’inizio di quest’anno il ritorno del Bond Eni che ha avuto anch’esso un grande successo di raccolta. Secondo gli esperti si potrebbe vedere entro l’anno anche un bond dall’Enel, ora che sono stati sistemati i vertici.
Altre opportunità ci sono negli Usa, ma in quel caso occorre calcolare il rischio della volatilità del cambio.

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