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Realizzi sulle banche e Piazza Affari va in rosso ma fa meglio delle altre Borse

I realizzi dopo il boom di ieri in Borsa e una più attenta lettura delle trimestrali di bilancio colpiscono i titoli bancari e trascinano giù la Borsa di Milano, che però è la meno peggiore dei listini europei – Tonfo di Mps, che perde oltre il 5% – Sempre male Mediaset – In controtendenza A2A, che guadagna oltre il 4%, Enel, Fiat Industrial, Telecom Italia

Realizzi sulle banche e Piazza Affari va in rosso ma fa meglio delle altre Borse

BORSE INCERTE IN ATTESA DI OBAMA (E DELLA FED)
IL SETTORE MEDIA BRILLA, MA MEDIASET SOFFRE

Peggiora nel finale Piazza Affari, dopo una giornata in altalena attorno alla parità. L’indice Ftse/Mib segna un calo dello 0,52 a quota 15252 pb, meglio comunque di Londra -0,76%, Parigi-0,72% e Francoforte -0,74%.

La frenata delle banche ha in pratica neutralizzato l’effetto positivo delle aste dei Btp a medio e lungo termine. Il Tesoro ha piazzato circa 5 miliardi di titoli con scadenze tra 2015, 2023 e 2029 con rendimenti in calo e inferiori a quelli scambiati sul mercato secondario.

In particolare, sono stati collocati 3,5 miliardi di Btp 15/07/2015 al 2,64% contro il 2,85% del secondario, è il tasso più basso dall’ottobre 2010.

Piazzati anche 683 milioni di Btp 1/08/2023 al 5,33%, più basso del 5,38% del secondario, e 816 milioni di Btp 1/11/2029 al 4,81%, contro il 4,92% del secondario.

Le banche hanno però ridimensionato il balzo in avanti di martedì. A scatenare la ritirata sono stati i conti di MontePaschi -5,14%. Deboli le altre banche: Unicredit -2,21%, Intesa -1,75%, Ubi -2,38%.

I dati macroeconomici diffusi negli Stati Uniti non hanno spostato il baricentro della seduta e la buona trimestrale di Cisco non basta a risollevare Wall Street. I tre indici principali sono ben sotto la parità: Dow Jones -0,47%, S&P -0,59%, Nasdaq -0,27%. Il motivo di tanta incertezza e conseguente volatilità risiede sempre nel fiscal cliff. Gli investitori restano prudenti, mentre le ultime news riportano di trattative serrate tra Democratici e Repubblicani per evitare che esploda la bomba.

Alle 20 verranno rilasciati i verbali dell’ultima riunione del Fomc, l’organismo della Federal Reserve che prende le decisioni in materia di politica monetaria. Ieri il Vice Presidente della Fed, Janet Yellen, si è detta a favore della proposta di associare i tassi di interesse ad alcuni obiettivi economici. Stanotte il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama risponderà alle domande dei giornalisti nel corso do una conferenza stampa, la prima da giugno.

Il tono di fondo resta così improntato alla cautela dopo una serie di sessioni deboli. Sul fronte macro, le vendite al dettaglio sono scese dello 0,3% a ottobre, leggermente più del previsto, penalizzate dall’impatto della recente tempesta che ha devastato il Nord Est degli Stati Uniti.

Ma grazie alla trimestrale, Abercrombie & Fitch mette a segno un balzo superiore al 28% sulla scia di un deciso incremento degli utili e di una previsione per fine anno che ha battuto le stime degli analisti.

Brilla in Europa il comparto media: l’indice Eurostoxx di settore è in rialzo del 2% grazie alla spinta di Vivendi +5% dopo che il conglomerato parigino, attivo anche nella tv, ha presentato ieri sera buoni dati del trimestre.

Ma in Italia viaggia su una rotta opposta Mediaset -2.9%, azzoppata sia dai primi conti in rosso che dalle prospettive di mercato che restano pesanti. Nel settore finanza scendono Mediolanum -1,65%, Generali -0,2% ed Unipol -2%. Mentre il petrolio tipo Wti tratta a 86,3 dollari il barile, in rialzo del 1%, Eni perde lo 0,2% e Saipem il 2,8%. Fiat è in calo del 2,56%. Pesano le richieste dell’Uaw per le quote residue di Chrysler. Pirelli perde il 2,31%.

Enel sale del 2,18% all’indomani della presentazione dei dati del trimestre. A2A si mette in luce con un rialzo del 4.06%.

Tra le small cap, sale Banca Ifis +4,4%, la banca ha presentato i dati del trimestre.

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