La Lazio è agli ottavi, il Milan è quasi fuori. Martedì di Champions agrodolce per le italiane, con i biancocelesti di Sarri matematicamente qualificati grazie alla vittoria sul Celtic (e a quella dell’Atletico Madrid a Rotterdam) e i rossoneri di Pioli a un passo dal baratro, in virtù di una sconfitta casalinga pesantissima contro il Borussia Dortmund. Questa sera il Napoli proverà a raggiungere “maestro Sarri”, ma per farlo dovrà espugnare (o quantomeno non perdere) Madrid, mentre l’Inter affronterà una sfida sostanzialmente inoffensiva: qualsiasi risultato uscirà dallo scontro col Benfica, infatti, non cambierà gli scenari per il primo posto, unico obiettivo rimasto vista la qualificazione già chiusa nel turno precedente.
Milan – Borussia Dortmund 1-3, rossoneri a un passo dall’eliminazione
Serata nerissima per il Milan, incapace di sfruttare la sfida casalinga con Borussia Dortmund e avvicinare gli ottavi, diventati ora una chimera. E dire che la partita poteva mettersi benissimo già al 6’, quando Schlotterbeck fermava col braccio un tiro di Chukwueze: rigore netto, che Giroud spediva sulle braccia di Kobel. Gol sbagliato, gol subito: la più antica legge del calcio colpiva subito, peraltro con la stessa moneta, vale a dire quella del penalty, questa volta per un fallo di Calabria su Gyttens. Il successivo gol di Reus (9’) spostava gli equilibri del match, ma non del Milan, comunque sul pezzo e concentrato per tutto il primo tempo, tanto da trovare il pari illusorio con Chukwueze, bravo e fortunato a dribblare due avversari e pescare l’angolo giusto a spese di Kobel (37’). La ripresa, complice il momentaneo vantaggio del Newcastle a Parigi, sembrava iniziare nel segno del Diavolo, ma il Dortmund restava corto e compatto e, alla prima occasione, colpiva. Galeotto si rivelava essere l’infortunio di Thiaw, l’ennesimo muscolare della stagione, solo che questa volta Pioli non aveva nemmeno un cambio e si ritrovava costretto a schierare Krunic centrale. Un azzardo (obbligato) che non pagava, perché il Dortmund segnava due gol fotocopia (da destra a sinistra) con Gittens (58’) e Adeyemi (68’), dando una svolta definitiva alla notte di San Siro. Il Milan provava a reagire con Jovic, ma il palo del serbo confermava la serata-no, resa leggermente meno amara dall’1-1 tra Psg e Newcastle: i rossoneri restano in corsa per gli ottavi, ma hanno bisogno di vincere in Inghilterra e sperare che il Dortmund, già qualificato, batta il Psg.
Pioli amaro: “Serata deludente. Infortuni? Situazione preoccupante”
“Abbiamo perso questa partita nei momenti in cui avremmo potuto indirizzare la sfida a nostro favore – l’analisi di Pioli -. Con il rigore sbagliato, ma anche col contropiede divorato poco prima del loro secondo gol. L’infortunio di Thiaw ci ha condizionato un po’, ma non siamo stati bravi a concretizzare le occasioni che il Borussia ci ha lasciato, loro sono stati più bravi e scaltri di noi. Questa è una serata deludente perché avevamo una grossa opportunità, ma abbiamo il dovere di andare a Newcastle per cercare di vincere: abbiamo una piccola possibilità e ce la giochiamo. Gli infortuni? Questa situazione è preoccupante, quando poi arrivano nello stesso reparto è difficile”.
Lazio – Celtic 2-0, Immobile (e l’Atletico Madrid) mandano i biancocelesti agli ottavi
A far da contraltare alla serataccia rossonera c’è quella della Lazio, addirittura storica vista la qualificazione agli ottavi con un turno d’anticipo. La vittoria sul Celtic, unita a quella dell’Atletico Madrid a Rotterdam, fa sì che i biancocelesti abbiano già staccato il prezioso pass europeo, trasformando così l’ultimo turno in Spagna in una sorta di amichevole, seppur con in palio il primo posto. Il 2-0 finale farebbe pensare a una serata facile, invece la squadra di Sarri ha sofferto tanto, riuscendo a trovare la chiave di volta solo al minuto 83, quando Immobile, subentrato a Castellanos al 61’, ha pescato il jolly deviando in porta una conclusione di Isaksen. Festa grande all’Olimpico, diventata delirio assoluto 3’ dopo, quando lo stesso Ciro firmava il 2-0 laziale, regalando una notte storica al popolo biancoceleste. Il resto lo ha fatto l’Atletico Madrid un paio d’ore dopo battendo il Feyenoord (1-3, autorete di Geertruida e gol di Hermoso e Gimenez), risultato che chiude i discorsi qualificazione del Girone E: Simeone e Sarri sono già sicuri di essere agli ottavi e la sfida del Wanda Metropolitano servirà “solo” per stabilire primo e secondo posto.
Sarri può esultare: “Ho avuto le risposte che volevo, ora però le voglio in campionato”
“il campo ha dato le risposte che volevo – ha sottolineato Sarri -. Però stiamo facendo bene in Europa e non in campionato, al contrario dell’anno scorso. La risposta di stasera me l’aspettavo, ora me ne aspetto anche in Serie A, è difficilmente spiegabile questa differenza di rendimento. L’atmosfera della Champions ci dà energia, ma ce la deve dare anche il resto: capisco che sia più prestigioso fare bene in queste serate, ma è un limite. Immobile? Ovviamente avere un’arma come lui in panchina è una risorsa importante, il suo minutaggio e le sue condizioni vanno tenute sotto controllo, preferisco che faccia 30 o 60 minuti piuttosto che farlo arrivare stremato alla fine”.
Real Madrid – Napoli (ore 21, Amazon Prime)
Gara da brividi al Bernabeu, ma anche grande opportunità per fare la storia e prendersi gli ottavi. Il Real Madrid di Ancelotti, infatti, è già matematicamente qualificato e se è vero che gli manca ancora la certezza del primo posto, lo è anche che dovrà fare i conti con tante assenze di peso. In Champions nessuno regala nulla, ci mancherebbe, tanto più il “padrone di casa” per eccellenza, però si può dire che non esiste momento migliore di questo per provare a battere i blancos. Il Napoli di Bergamo, inoltre, sembra aver ritrovato spirito e compattezza, il che va attribuito all’effetto Mazzarri, capace di ridare smalto alla macchina ingolfata lasciata da Garcia. Ad aiutare il tecnico, inoltre, c’è il ritorno in campo di Osimhen: il nigeriano, già decisivo sabato con l’assist a Elmas, sarà motivatissimo a fare bella figura sul palcoscenico del Bernabeu, forse il più prestigioso del mondo. Le ragioni per credere nell’impresa, insomma, ci sono tutte, anche se sarà fondamentale mantenere i piedi per terra e ricordarsi di avere di fronte “sua maestà” Real Madrid, pena rischiare un ko che riaprirebbe il girone, Union Berlino permettendo. Un successo dei tedeschi a Braga, infatti, qualificherebbe matematicamente gli azzurri pure in caso di sconfitta, ma le possibilità che questo accada non sono poi molte.
Mazzarri: “Non poniamoci limiti, voglio rivedere il Napoli dell’anno scorso”
“Non sono emozionato, sono tanti anni che alleno – ha glissato Mazzarri -. Sto pensando a cosa dobbiamo fare, perché siamo coscienti di giocare contro una squadra al top nel mondo e con un grande allenatore. Faremo il meglio possibile cercando di passare il turno già qui, ma altrimenti ci sarà la prossima partita. Non poniamoci limiti, diamo il massimo per cercare di fare cose che possono sembrare impossibili: il mio obiettivo è ritrovare il gioco del Napoli dell’anno scorso e a Bergamo si è già visto qualcosa. Osimhen? Sta facendo progressi, vediamo se riuscirà a giocare almeno un tempo: ci sono impegni importanti e non devo sovraccaricarlo, deciderò all’ultimo se farlo partire dall’inizio o dopo”.
Real Madrid – Napoli, le formazioni: Osimhen torna titolare, Real senza Modric e Vinicius
Mazzarri non può permettersi il lusso di pensare all’Inter, nonostante una classifica del girone ancora favorevole. La voglia di affrontare il Bernabeu a testa alta è tanta, ecco perché stasera si vedrà il miglior Napoli possibile, al netto delle assenze di Olivera e Mario Rui che costringeranno il tecnico a riadattare Juan Jesus terzino. Il 4-3-3 azzurro vedrà così Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Natan e Juan Jesus in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Tanto turnover per Ancelotti, anche se non certo per scelta: gli infortunati sono addirittura 8, compresi due titolarissimi come Modric e Vinicius. Il tecnico blanco si affiderà così a un 4-3-1-2 con Lunin tra i pali, Carvajal, Rudiger, Alaba e Mendy nel reparto arretrato, Valverde, Kroos e Ceballos in mediana, Bellingham alle spalle della coppia offensiva formata da Brahim Diaz e Rodrygo.
Benfica – Inter (ore 21, Sky, Now, Infinity +)
Decisamente più tranquilla la trasferta dell’Inter a Lisbona, se non altro per una qualificazione già blindata a Salisburgo. A Inzaghi manca ancora il primo posto, ma anche quello resta conquistabile a prescindere da stasera: un’eventuale sconfitta, infatti, rimanderebbe tutto al prossimo turno, quando i nerazzurri riceveranno a San Siro la Real Sociedad, attualmente appaiata in classifica con 10 punti. Logico dunque che l’Inter, pur non andando certo per perdere, utilizzi la sfida col Benfica per far rifiatare qualche titolarissimo, tanto più con la delicatissima trasferta di Napoli alle porte. Inzaghi, non a caso, aveva chiesto a gran voce ai suoi di chiudere i giochi a Salisburgo, per poter poi affrontare Lisbona con serenità sia per quanto concerne la Champions che il campionato. Questo però non significa che i nerazzurri vadano in campo per perdere, anzi: non fosse per il prestigio internazionale, già sufficiente di suo, c’è il montepremi di quasi 3 milioni a indurre tutti al massimo impegno.
Inzaghi: “Il primo posto è importante, dobbiamo completare il lavoro”
“Abbiamo parlato con i ragazzi, siamo qui in Portogallo a giocare una partita importante, con la grandissima soddisfazione di essere qualificati agli ottavi di finale con due giornate d’anticipo – ha sottolineato Inzaghi in conferenza stampa -. Ma il nostro lavoro non è finito, c’è un primo posto da conquistare e dovremo fare una partita importante contro il Benfica. Sappiamo che in testa alla classifica c’è la Real Sociedad, che ha dimostrato di essere una squadra forte, ma siamo concentrati su quello che dobbiamo fare contro i portoghesi. Hanno un’ottima squadra che dovrà fare la partita per andare in Europa League, poi sarà lo scontro diretto con gli spagnoli a decidere chi arriverà prima, è importantissimo qualificarsi e se si riesce a chiudere in testa tanto meglio”.
Benfica – Inter, le formazioni: maxi-turnover per Inzaghi, riposano Lautaro e Thuram
La stanchezza post Torino e l’imminente partitissima di Napoli indurranno Inzaghi a far riposare molti titolari, anche perché il discorso primo posto resterà aperto a prescindere dai risultati di stasera. Il tecnico ha lasciato a Milano Dumfries, alle prese con un affaticamento muscolare, ma l’olandese non sarà il solo a tirare il fiato: il 3-5-2 del Da Luz sarà molto diverso da quello classico, con Audero in porta, Bisseck, De Vrij e Acerbi in difesa, Darmian, Frattesi, Asllani, Klaassen e Carlos Augusto a centrocampo, Arnautovic e Sanchez in attacco. Il Benfica di Schmidt, ormai fuori dai giochi ma ancora in corsa per un posto in Europa League, risponderà con un 4-2-3-1 che vedrà Trubin tra i pali, Aursnes, Antonio Silva, Otamendi e Morato nel reparto arretrato, Joao Neves e Florentino in mediana, Di Maria, Rafa Silva e Joao Mario alle spalle dell’unica punta Tengstedt.