Il nuovo piano industriale 2016-2018 varato venerdì scorso dal Cda di Rcs Mediagroup prevede un ritorno all’utile già nel 2016. I profitti dovrebbero raggiungere i 40 milioni per fine piano, mentre l’Ebitda senza poste straordinarie è visto a circa 140 milioni, raddoppiato rispetto ai 70 milioni attesi per il 2015.
L’indebitamento netto del gruppo Rcs è visto scendere a 290 milioni al 2018 rispetto al dato sotto i 500 milioni atteso per fine 2015 e di 400 milioni circa previsto a fine 2016. Il debito a fine piano avrà un rapporto di due volte l’ebitda rispetto al valore di 7 atteso per quest’anno.
Nell’arco del piano la società stima una crescita media dell’1,5% dei ricavi e una riduzione dei costi per 60 milioni di euro. Dalle cessioni il gruppo si aspetta di ricavare tra 110 e 120 milioni nell’arco di piano.
Tra le azioni previste dal nuovo piano Rcs, che puntano alla stabilizzazione dei ricavi e dei margini dei prodotti editoriali print+web+mobile, è prevista l’introduzione di nuovi modelli di abbonamento e, primi in Italia, paywall per monetizzare in modo adeguato i contenuti, conoscere e fidelizzare il lettore.
“Entro fine gennaio introdurremo un nuovo metodo di pagamento per il sito Corriere della Sera: il metered paywall. I contenuti ad alta qualità devono essere pagati. Siamo i primi in Italia”, ha annunciato l’amministratore delegato del gruppo Rcs, Laura Cioli, nel corso della presentazione ai mercati del nuovo piano industriale. Il metodo metered paywall è un pagamento online a contatore, che parte con un’offerta gratuita per poi passare al pagamento.
Nel piano industriale non è previsto l’aumento di capitale fino a 200 milioni di euro, su cui il Cda ha ricevuto la delega per l’esercizio entro il giugno 2017.
Rcs punterà anche sullo sviluppo internazionale, concentrandosi in particolare sullo sport e sull’editoria in lingua spagnola (attraverso Unidad Editorial, che edita tra gli altri i quotidiani El Mundo e Marca).
