Cairo rilancia al fotofinish su Rcs e la Borsa festeggia. Nell’ultimo giorno utile per poter migliorare la sua precedente Ops (offerta pubblica di scambio) su Rcs, la società che edita giornali leader come il Corriere della sera e la Gazzetta dello Sport, Urbano Cairo ha presentato una nuova proposta basata su tre punti cruciali: il rialzo dell’offerta economica, la fusione tra i due gruppi editoriali e un nuovo piano industriale. Ora la palla passa alla cordata concorrente – formata da Andrea Bonomi e dai soci storici di Rcs (Mediobanca, Pirelli, Della Valle e Unipol) – che ha una settimana di tempo per decidere il da farsi, ma la cui iniziale proposta di Opa è stata ritenuta positiva sul piano generale dal cda di Rcs ma incongrua nel prezzo.
Il punto centrale della nuova offerta di Cairo è ovviamente la fusione tra il suo gruppo e Rcs con un concambio tra 0,16 e 0,17 titoli Cairo Communication ogni azione Rcs. Il che significa che Cairo valuta 0,70 euro ogni azione di Rcs, cioè grosso modo come l’Opa della cordata concorrente e molto di più della sua precedente offerta (0,50 euro ad azione) ma soprattutto gioca la carta della fusione.
Non è un caso che la Borsa abbia fiutato in anticipo le novità e abbia chiuso la seduta valorizzando sia il titolo Rcs (che ha chiuso in rialzo del 4,135 a 0,78 euro ad azione) che quello di Cairo Communication (+5,85%).
I prossimi giorni si preannunciano perciò molto importanti, perchè lunedì parte l’Opa per concludersi il 15 luglio, scadenza alla quale sarà allineata anche l’Ops di Cairo. Ma i colpi di scena non sono ancora finiti e il mercato scommette su una battaglia a colpi di rilanci tra le due cordate.