X

Rcs, ancora rally e speculazione

Ancora in asta di volatilità il titolo di Rcs, che all’inizio del pomeriggio segna un rialzo teorico del 21,77%, a 2,422 euro. Volumi altissimi: a fine mattinata erano già passati di mano oltre 2,69 milioni di pezzi, contro una media giornaliera di 1,89 milioni di titoli nell’ultimo mese. In questo stesso periodo il valore del titolo è cresciuto del 337,14%. E’ previsto per oggi il perfezionamento della cessione di Flammarion. 

Ieri, a mercati chiusi, la società che edita il Corriere della Sera ha comunicato su richiesta della Consob di non avere a disposizione elementi sufficienti per giustificare il recente andamento del titolo. Il gruppo ha ribadito semplicemente di volersi rilanciare con il nuovo piano industriale, che dovrà puntare soprattutto sul multimediale.

Ma allora da dove arriva tanta speculazione? Alcune voci parlano di un’imminente tentativo di scalata, che sarebbe preannunciato proprio dal rastrellamento di titoli in corso. Pesano inoltre i rumors sulla possibile cessione da parte di Mediobanca delle proprie partecipazioni rilevanti. 

L’istituto di Piazzetta Cuccia – che oggi peraltro riunisce il Cda – è il primo azionista del gruppo Rcs con oltre il 14% del capitale inserito nel patto di sindacato, che vincola il 58,1% delle azioni fino al 14 marzo 2014. Importanti potrebbero essere anche le mosse di un azionista di peso come Giuseppe Rotelli, al 13% del capitale, ma fuori dal patto come Diego Della Valle (al 5,49%).

Di sicuro, Rcs deve rafforzare il proprio capitale, dovendo far fronte a un debito da 0,77 miliardi di euro (compresa la cessione di Flammarion) contro i circa 150 milioni di euro di ebitda attesi per il 2013. La prospettiva di ricapitalizzazione si è aperta dopo la decisione di svalutare ulteriormente le attività spagnole nel primo semestre. 

L’opzione considerata più probabile dagli analisti resta l’aumento di capitale, che potrebbe essere ammorbidito dall’emissione di un bond convertibile e accompagnarsi allo scioglimento anticipato del patto di sindacato. Altri analisti indicano come alternative possibili la cessione di immobili e partnership. Ma non è ancora da escludere l’ingresso di un socio estero.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati