In Italia le tariffe Rc auto, dopo essere calate del 6% fra 2014 e 2015 e di un altro 1% l’anno successivo, hanno ripreso a crescere nella seconda metà del 2016 e l’inversione di tendenza dovrebbe essere confermata nel 2017. L’andamento medio, però, nasconde un panorama più che mai diversificato fra le diverse zone del paese, al punto che in alcune città si è registrato un aumento del 4% e in altre un calo del 9 per cento.
Ecco la classifica delle 10 province analizzate nell’edizione 2017 dell’Osservatorio Auto di Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni). Accanto alla media della tariffa Rc auto è indicata la variazione rispetto all’anno precedente. I dati si riferiscono al biennio 2015-2017.
– Napoli: 1.246 euro (-2,4%)
– Massa Carrara: 896 euro (+2,8%)
– Roma: 893 euro (+2,7%)
– Firenze: 870 euro (+5,6%)
– Taranto: 878 euro (-9,1%)
– Bologna: 794 euro (+3,9%)
– Bari: 719 euro (-8,2%)
– Milano: 640 euro (+3,8%)
– Palermo: 607 euro (-2,8%)
– Torino: 578 euro (+1,3%)
Niente panico: il prezzo reale delle polizze è generalmente inferiore a quello di listino, perché alle compagnie d’assicurazione è concessa flessibilità sulle offerte. Nel 2016 gli sconti sono stati mediamente dell’8%, contro il 6,8% del 2015.
D’altra parte, “i prezzi medi dell’Rc auto in Italia sono ancora più alti di circa 150 euro rispetto a quelli registrati nei principali paesi europei”, spiega il professor Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass (l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni).
La forbice rispetto a mercati come quelli di Francia e Germania è ancora ampia, ma negli ultimi anni si è andata restringendo, soprattutto grazie al successo delle black box (o scatole nere). Si tratta di dispositivi che, una volta montati sulle auto, rilevano informazioni su stile di guida e cause degli incidenti, permettendo così di ricevere sconti consistenti sulle polizze. “Fra il 2013 e il 2016 – continua Cesari – i contratti che prevedono l’installazione della black box sono quasi raddoppiati, passando dal 10 al 19% del totale, con una concentrazione fortissima al Sud”, dove i prezzi delle assicurazioni sono più alti.
Secondo l’Aiba, di fronte alla prospettiva di ricevere uno sconto sull’Rc auto, l’87% degli assicurati è interessato ai servizi tecnologici, il 70% è disposto a condividere dati e il 73% si fida a fornire informazioni alle assicurazioni. “Oggi abbiamo un alleato imbattibile: il dato – sottolinea Maria Bianca Farina, presidente dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) – Dobbiamo farne un uso corretto ed etico per dare al cittadino ciò che si merita, perché chi condivide i propri dati si aspetta prezzi adeguati al proprio profilo di rischio. La sempre maggiore personalizzazione dell’offerta sarà un vantaggio per tutti, assicuratori e assicurati”.