Condividi

Rc Auto in calo ma a Napoli il premio costa il doppio di Aosta

La frequenza dei sinistri e le frodi all’orgine della forbice dei premi – Il bollettino Ivass del mese di ottobre fa emergere l’importanza di riforme per portare avanti il percorso virtuoso già intrapreso in tema di assicurazione auto. Il differenziale di prezzo Italia-Europa cala del 52% e di oltre il 54% quello tra le diverse province italiane

Rc Auto in calo ma a Napoli il premio costa il doppio di Aosta

Il prezzo medio della Rc Auto in Italia è sceso del 25% negli ultimi sei anni. Secondo gli ultimi dati emersi dal bollettino Ivass del mese di ottobre, tra il 2012 e il 2018 il valore dell’assicurazione auto ha registrato un costante calo, a seguito dell’adozione di una serie di misure di regolamentazione primaria e secondaria.

Dai rilevamenti dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, una riduzione dell’1,5% è emersa ancora nel 2019 rispetto alla prima metà dell’anno precedente. Anche il confronto con gli altri paesi europei è positivo: il differenziale di prezzo Italia-Europa scende del 52% negli ultimi cinque anni, dati rilevati tra il 2012 e il 2017.

Calo anche sul tema dei divari territoriali: negli ultimi sei anni il differenziale del prezzo dell’assicurazione auto tra le diverse province italiane è sceso di oltre il 54% tra Napoli e Oristano. Le due città sono rispettivamente la provincia in cui si calcola il più alto e il più basso livello medio di prezzo dell’Rc auto. Le compagnie assicurative si guardano bene dal diffondere il metodo usato per decidere il prezzo delle proprie polizze, ma è possibile ricorrere a modelli econometrici capaci di mostrare con una certa attendibilità quali sono le variabili che incidono sulle decisioni delle assicurazioni. Queste variabili sono diverse da provincia a provincia e riguardano la frequenza sinistri, il costo medio dei sinistri, l’incidenza del rischio frodi, la densità della popolazione, l’età del veicolo, la frequenza del contenzioso.

Questi elementi analizzati insieme, spiegano  perché a Napoli il premio medio nel 2017 era di 624 euro, Aosta di 299, a Benevento di 386, e a Campobasso di 309. Negli ultimi trimestri è Oristano la provincia con il premio inferiore in Italia pari a 295,7 euro, seguita da Aosta, Pordenone, Enna, Biella, Vercelli, Udine, Potenza, Belluno, Cuneo, Gorizia. Dopo quella di Napoli, le province più care sono invece Prato, Caserta, Pistoia, Massa Carrara, Firenze, Reggio Calabria, Crotone, Pisa e Roma, con quest’ultima che è nettamente più cara rispetto a un’altra metropoli come Milano. Non sono le differenze tra nord e sud del paese, ma piuttosto quelle determinate dalla frequenza dei sinistri, dal loro costo medio o dalla densità di popolazione che spiegano perché a Napoli la polizza è superiore a quella di Oristano.  

Come viene trattato il guidatore che non viene mai coinvolto in un incidente ma che vive una provincia in cui il prezzo dell’assicurazione è alto e viceversa?

Il premio medio di Napoli è comunque superiore a quello della provincia di Oristano ed è qui che si innesta l’intervento delle associazioni di categoria che da tempo chiedono al Governo un confronto sui provvedimenti da adottare per ridurre il gap territoriale sul pagamento della RC auto.

Al vaglio del Parlamento c’è il DdL 780 che va a ritoccare due articoli rilevanti in materia: il 132-ter e il 134. Nella proposta di legge, di legge che gli obiettivi sono: ridurre o annullare le disparità di trattamento tra residenti in aree diverse, come già accaduto in alcuni paesi europei, creare un’offerta di assicurazione obbligatoria più equa ed equilibrata, far gravare sulle compagnie le differenze di sinistrosità e di efficienza liquidativa,  ridurre le tariffe Rc auto per i cittadini virtuosi.

Infatti, la proposta di riforma stabilisce la lista dei premi medi provinciali suddivisi per classe di merito e per rischiosità e prevede come premio base per chi non ha commesso sinistri negli ultimi 2 anni il premio medio delle 3 province meno care, eventualmente aumentato fino al 20% in base alla rischiosità della provincia, per tener conto di situazioni locali diverse.

La seconda parte della proposta di legge 780 riguarda la cosiddetta Legge Bersani: l’articolo 134 comma 4 bis dà la possibilità di ricevere la classe di rischio più favorevole di un proprio famigliare con un veicolo della stessa tipologia in caso di un nuovo contratto, cioè quando viene acquistato un nuovo veicolo. La riforma qui intende estendere questa possibilità anche al rinnovo di un vecchio contratto e anche al passaggio da una tipologia a un’altra di veicolo, purché il familiare non abbia avuto sinistri negli ultimi 5 anni. Obiettivo: creare una classe di merito familiare, piuttosto che relativa solamente al singolo soggetto.

Tra le innovazioni, nell’audizione alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati alla Camera il consigliere dell’Ivass Riccardo Cesari ha sottolineato l’adozione di una serie di misure innovative che nel corso dei prossimi mesi dovrebbero rappresentare dei fattori di modernizzazione del settore: l’archivio integrato antifrode, un sistema pubblico di quotazione dell’Rc auto, decreti attuativi sulla scatola nera sull’auto.

All’audizione alla Camera erano presenti anche i rappresentanti di Ania, Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, che si è mostrata critica rispetto alle proposte di modifica della legge attualmente in vigore, sostenendo che la proposta di modifica rischi di aumentare le tariffe nelle aree di più bassa incidentalità, dei neo patentati e di coloro che abbiamo provocato anche un solo sinistro negli ultimi due anni. Presente anche l’Adconsum, Associazione in difesa dei consumatori, che, positiva, ha proposto l’introduzione di un tariffario nazionale per le riparazioni dei veicoli che “tenga in considerazione gli standard qualitativi dei centri di riparazione attraverso l’individuazione di tre livelli tariffari. Ciò permetterebbe di conferire maggiore uniformità anche ai costi dei sinistri su scala nazionale”.

Commenta