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Ravvedimento Iva, ultima chiamata il 28 gennaio

Chi non ha versato l’acconto relativo all’ultimo periodo del 2014 entro il 29 dicembre ha ancora poche ore per regolarizzare la propria posizione pagando la sanzione ridotta al 3% – Novità dal 2015 per il tasso legale con cui calcolare gli interessi di mora.

Ravvedimento Iva, ultima chiamata il 28 gennaio

Ultima chiamata per i ritardatari dell’Iva. I contribuenti che non hanno pagato l’acconto relativo all’ultimo mese o trimestre del 2014 entro il 29 dicembre (e quelli che hanno versato troppo poco) devono affrettarsi, perché fra poche ore scadrà anche il termine per il ravvedimento breve. Mercoledì 28 gennaio, infatti, è l’ultimo giorno utile per regolarizzare la propria posizione pagando la sanzione ridotta al 3%, oltre all’Iva dovuta e agli interessi di mora (calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito). 

Il versamento deve avvenire tramite il modello F24 telematico e i codici tributo da indicare sono i seguenti: 

– versamento acconto per Iva mensile: 6013;
– versamento acconto per Iva trimestrale: 6035;
– interessi sul ravvedimento – Iva: 1991;
– sanzione pecuniaria Iva: 8904.

Chi sceglierà la strada del ravvedimento con più di 30 giorni di ritardo vedrà la sanzione salire al 3,75%. Ricordiamo che, se il contribuente non si muove di propria iniziativa per saldare i propri debiti con il Fisco, il mancato o insufficiente versamento dell’Iva è punito con una sanzione del 30%.

Per quanto riguarda gli interessi di mora, quest’anno il tasso d’interesse legale è stato dimezzato rispetto al 2014. Gli interessi devono perciò essere calcolati al tasso dell’1% annuo dal giorno successivo alla scadenza del pagamento fino al 31 dicembre 2014 e al tasso dello 0,5% dal primo gennaio 2015 fino al giorno in cui si paga.

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